Boniperti jr: Papà amava Prisco e tifava per Massimo Moratti

Quando il calcio era in bianco e nero era tutto molto più romantico. Lo si capisce anche dalle parole di Alessandro Boniperti, secondogenito dell'ex presidente della Juventus Giampiero, che alla Gazzetta ricorda i battibecchi del papà con Peppino Prisco:

"Mio padre lo amava perché era tagliente e divertente. Gli piaceva il suo modo di essere fazioso. Si stimavano perché si somigliavano, condividevano gli stessi valori. Due personaggi fantastici con uno stile unico. Li accomunava anche il fatto di essere stati tutti e due Alpini. Con Prisco s’incotravano sempre negli spogliatoi prima della partita: una stretta di mano e poi partivano le battute a raffica. Ascoltarli erano uno spettacolo, ma era un altro calcio".

Quello di oggi è tutto diverso

"Non so se si troverebbe a suo agio. Una volta c’erano gli sfottò ma poi tutto finiva lì. Ora vedo odi esagerati e questo è spiacevole. L’Inter era una rivale sul campo, ma mio padre ha sempre avuto ottimi rapporti con tutti i suoi presidenti. Quando decise di ritirarsi Angelo Moratti gli fece un’offerta irrinunciabile per portarlo in nerazzurro ma lui rifiutò: era bianconero dentro. Era legato a Massimo da una grande amicizia e finché c’è stato lui quando non vinceva la Juve non gli dispiaceva se vinceva l’Inter. Mio padre nel calcio cercava la purezza, l’entusiasmo e lo spirito"