Beccantini: Juve, senza il despota che ha fatto il tuo popolo?

Resta perplesso come spesso accade anche Roberto Beccantini nel giudicare la prestazione della Juventus. La storica firma de La Stampa su Facebook scrive tra l'altro: "Non c’era il despota, spesso risolutivo e a detta di alcuni fin troppo oppressivo, ma il popolo non è che abbia trasformato la libertà in qualcosa di particolarmente eversivo. La solita Juventus di Sarri ha fatto il solito giro-palla al limite della solita area (avversaria), con il solito squilibrio tra occasioni prodotte e masturbazione territoriale.

In assenza di Cristiano e con il Pep sul trespolo dopo la stangata-Uefa al City, preferisco citare il ritorno di Chiellini. Mancava da cinque mesi e 26 giorni, l’ha abbracciato persino Balotelli, abbandonato al suo destino dalla inferiorità numerica. La Champions incombe e sono convinto che anche il Lione la metterà, come l’ultimo Verona, sul ritmo, sulle imboscate. Serve, per questo, un gioco che Sarri ha seminato ma non ancora raccolto. I motivi possono essere tattici, tecnici, psicologici. E così i devoti hanno lasciato lo Stadium con il «solito» rosario di dubbi".