Bargiggia, lettera aperta ad Adl: Che bordate

Una lettera aperta sul  suo sito internet per togliersi qualche sassolino dalle scarpe per una vecchia vicenda legata al mercato e un consiglio per il futuro. Paolo Bargiggia scrive a De Laurentiis - sostenendo di interpretare anche il  pensiero di molti tifosi napoletani ("che troppe volte Lei ha strumentalizzato e disorientato per interessi propri e non per quelli del Napoli e della sua gente") e dice

Vede, io la conosco abbastanza bene; ovviamente non personalmente ma dal punto di vista giornalistico e, mi permetta di dirlo, anche sotto il profilo psicologico. E sa perché? Perchè Lei, un giorno di marzo del 2016 mi aveva volutamente scatenato contro il popolo napoletano solo perché mi ero permesso di raccontare la verità in un servizio a Studio Sport su Italia 1: ovvero, che Gonzalo Higuain non avrebbe rinnovato il contratto e, a fine stagione, sarebbe finito sul mercato. Cosa che poi, puntualmente è successa.

Solo che Lei, scoperto con le mani nella marmellata ha preferito fare un comunicato dove mi si dava praticamente dell’impostore, di quello che non verificava le notizie e, per giunta, scriveva “sotto dettatura dei poteri forti”. E mise i suoi tesserati in silenzio stampa con Mediaset.

Vede, io avrei potuto querelarla e portarmi a casa qualche migliaia di euro ma non l’ho fatto perché sono un uomo di etica e di valori. Ma, dal quel giorno, ho cominciato ad osservarLa piuttosto attentamente nelle Sue manifestazioni pubbliche. E mi sono reso conto che Lei, ha un ego piuttosto sviluppato che a volte, per orgoglio e per tutela del sé, Le fa fare delle scelte sbagliate, riprovevoli e anche piuttosto masochistiche nei confronti del suo giocattolo, che è il Napoli.

Lei dovrebbe chiedere scusa pubblicamente a Gattuso e a Giuntoli che, a partire dalla sconfitta in finale di Supercoppa con la Juventus e passando per il ko con il Verona, sono stati massacrati dal suo silenzio piccato e dai rumors alimentati dalla sua condotta. Parlo dei i contatti con altri allenatori, i dubbi sull’operato del diesse e panchina del Napoli a rischio un giorni si e l’altro pure. Insomma, ad un egocentrico, se non ottiene quello che vuole (la vittoria, il successo in questo caso), le palle girano più del normale e La capisco.

Ma Lei è il padrone del Napoli ed ha delle responsabilità verso il suo popolo. Bastava capire che la squadra era massacrata dagli infortuni come nessun’altra, bastava non armare le voce amica dei media locali e di qualche quotidiano sportivo compiacente. A questo proposito, mi piace ricordare che il sottoscritto, mai un giorno ha creduto alle voci e riportato i rumors carichi di veleno sul ribaltone tecnico a Napoli a stagione in corso.

Ma c’e’ di più: Lei con Gattuso ha dato fuori di matto perché aveva capito che presto sarebbe uscita la verità: ovvero che Rino Le avrebbe detto di no alla proposta di rinnovo del contratto: da tempo l’allenatore aveva capito che i Suoi propositi di ridimensionamento e di contenimento dei costi l’avrebbero fatto passare per il parafulmine della situazione. Appena rientrato qualche infortunato, il Napoli ha ripreso a fare il Napoli, ha battuto la Roma ed è tornato in corsa Champions. Allora Lei cosa fa? Esce dal letargo, torna in fase on e twitta i complimenti a Gattuso e alla squadra.

Solo che adesso, purtroppo è un po’ tardi perché il tecnico calabrese non ha intenzione di restare a Napoli un altro anno alle sue dipendenze. Come non dimenticare la Sua scarsa “vicinanza” all’allenatore nel momento del bisogno, con quella sofferenza per la malattia agli occhi. Allora adesso comincia a farsi dura: chi mette sulla panchina nella prossima stagione dopo che si è bruciato un buon tecnico amato dalla squadra e dal popolo, per non aver saputo contenere un ego ipertrofico? Le spiego: Sarri non accetta, vuole provare a rivincere lo scudetto; Spalletti ha altro per la testa e non sembra molto motivato; Fonseca ha dimostrato di essere bellino ma senz’anima; Italiano deve ancora salvarsi e Juric sta facendo un finale di stagione abbastanza imbarazzante. Insomma, caro Aurelio, in questo momento Lei ci sembra abbastanza con le spalle al muro. Ma, gli egoriferiti come Lei, guai a darli per vinti.

Cordialmente,
Paolo Bargiggia