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Balotelli si confessa: Io, Mancini, Ibra, Dybala e i miei errori

06/02/2020 08:46

Balotelli si confessa: Io, Mancini, Ibra, Dybala e i miei errori |  Sport e Vai

E' un'intervista a cuore aperto quella che fa Mario Balotelli al Corriere dello sport. Supermario parla di tutto, dal ritorno di Ibra ("Non me l’aspettavo. E non l’ho sentito. Ci siamo visti prima della partita col Milan quando sono andato in albergo a salutare la squadra") al rapporto con i due club milanesi ("Il Milan l’ho sempre nel cuore? Il Milan è il Milan. Ma al tempo stesso non ho alcun problema con l’Inter, non io almeno. L’Inter mi ha dato tanto, tutto è partito da lì, il settore giovanile, Mancini, la gente". Il bomber ringrazia sempre  Mancini: "è la principale figura della mia carriera, le due occasioni in cui abbiamo discusso aveva sempre ragione lui. In particolare la volta della foto che fece il giro del mondo: si incazzò per un brutto intervento in scivolata su un compagno". Poi fa la sua classifica dei preferiti: "Mi piace Lukaku, chi dice che non è veloce ne capisce poco. Ma è Lautaro che mi ha impressionato. Un altro fortissimo è Higuain, però se devo fare un nome dico Dybala, io sono un Dybala fan, è un giocatore pazzesco». Balotelli sa di essere sempre un incompiuto: "So di poter fare di più e non sono soddisfatto. Sono ancora in tempo per rimediare. Avrei potuto essere più in alto, forse, ma non mi pento delle mie scelte, né di qualche stupidata giovanile. Non avrebbe senso ora. Sono cresciuto, l’istinto sostituito con il lavoro. La svolta è stata a Nizza, ma anche l’ultima stagione al Milan è stata formativa. A diciotto anni non capivo, ma non sono mai stato stupido. La gente trova più interessanti i giudizi negativi". Le sue bravate non le rinnega: "Quello della pistola giocattolo fu semplicemente uno scherzo tra amici che si risolse in un attimo. Quando prese fuoco l'appartamento di Manchester io non ero nemmeno in casa. Gli incidenti, un paio per colpa mia, tre al massimo. Tutto il resto è fantasia, pregiudizio, favola. Hanno scritto di un mio incidente l'ultimo dell'anno e non ero nemmeno presente, non c'ero su quell'auto. Dell'altro giorno un articolo su una serata a Padova dove avrei fatto le ore piccole. Sì, a Padova c'ero, sono andato a cena, poi a bere con gli amici fino alle due, la mattina dopo non era in programma l'allenamento ma io sono andato ugualmente al campo per lavorare. Vuoi sapere come stanno le cose? E allora chiedimelo, informati invece di creare uno scandalo dove lo scandalo non c'è". L'attaccante torna sulla recente squalifica: "Un rosso del ca***. Mi è scappato un vaf**** e l’arbitro mi ha cacciato. Ma se fossero puniti tutti i vaffa che si sentono in campo le partite finirebbero con due giocatori per squadra. Da quando sono tornato in Italia non ho rotto le scatole a nessuno, mi alleno seriamente, non tralascio nulla, mi adatto alle esigenze dell’allenatore e dei compagni, anche se a volte in partita mi sembra di fare il centrocampista".


Tags: mancini balotelli dybala

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