17/01/2018 09:56
Che la Juventus abbia messo gli occhi sul coreano Han Kwang-song si sa da tempo. Il talento del Perugia sta impressionando per le sue qualità ed ha suscitato l'interesse di diversi club. Uscito a 13 anni dalla Corea del Nord, il giocatore è passato per Barcellona (da qui l'etichetta di Messi coreano) dove si è formato nella Fundacion Marcet e poi è esploso in Italia ma in Spagna sottolineano che le perplessità del club bianconero su di lui siano di natura politica. As scrive che la Juve si trova a dover dirimere dubbi etici, giacchè parte dei soldi che darebbe al giocatore andrebbero a finanziare il regime di Kim Jong-un. Viene ricordato di come ad Han venne proibito di andare in Rai come ospite perchè fu chiamato all'ultimo momento da un ministro del suo paese che bloccò l'intervista, minacciandolo di rimpatriarlo. La Corea del Nord è molto rigida con i suoi cittadini, che vivano in patria o fuori. Parte degli stipendi di qualsiasi cittadino che lavora all'estero è proprietà del governo e tutti sono obbligati a versare i loro proventi al paese d'origine: una forma per ottenere valuta straniera e far fronte alle sanzioni Onu. Sono circa 150mila i nordcoreani che lavorano all'estero. Da qui i dubbi della Juve, che era pronta a pagare uno stipendio alto al promettente giocatore ma che teme che una parte di quei soldi vada a finanziare possibili attività illecite da parte del dittatore nordcoreano.