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Ancelotti vuota il sacco su arbitri, allenamenti e stress

01/04/2021 15:56

Ancelotti vuota il sacco su arbitri, allenamenti e stress |  Sport e Vai

Quando allenava il Napoli più di una volta ha avuto da ridire sugli abitraggi, sull'uso del Var e sui metri di giudizio e valutazione, ora che Carlo Ancelotti è all'Everton, in Premier, ha rifatto pace con la categoria. E' uno dei passaggi che affronta il tecnico emiliano in una lunga intervista con The Athletic

Gli arbitri in Inghilterra dirigono meglio di altri posti. In Italia e in Spagna subiscono un’enorme pressione. Qui sono più calmi, e la mia onesta opinione è che fanno meno errori, il livello arbitrale è estremamente alto

Capitolo allenamenti, Ancelotti rivela

A volte è difficile per loro capire che non devono lavorare al 100% in allenamento. Ci sono alcune sessioni di allenamento in cui è importante non lavorare al 100%. Il livello di intensità in Inghilterra è molto più alto che in qualsiasi altro posto. Il livello è molto alto contro tutte le squadre del campionato. In Italia può essere più una battaglia tattica, che abbassa l’intensità. Il catenaccio abbassa l’intensità del gioco”

Gli chiedono di Prandelli, e delle sue dimissioni dovute allo stress

“Lo stress e la pressione mi motivano. Quando perdi un paio di partite, la tua mente inizia a ronzare. Pensi a quello che è successo. Non riesci a dormire dopo una partita. Fa parte del lavoro. Gestire quelle esperienze negative è la parte più impegnativa della gestione. È una sfida fisica, oltre che psicologica, perché se non dormi bene, è un impatto fisico. Quello di Prandelli è un messaggio comprensibile; estremamente chiaro. È una persona che si sente meno motivata nel suo ambiente e sta affrontando sfide psicologiche. È positivo che ne abbia parlato, non solo per lui, ma per molte altre persone del settore. Il concetto di psicologia nel calcio sta cambiando.

Infine Ancelotti trova molte differenze col calcio degli anni 80

 “Le aspettative sono molto, molto alte e, ogni anno, crescono sia sull’allenatore che sui giocatori. Una volta si parlava di squadre definite dai giocatori. Parliamo della squadra di Diego Maradona, o della squadra di Michel Platini. Ora parliamo della squadra di Mourinho, o del team Guardiola, o del team Ancelotti. Questa è una pressione che grava sull’allenatore. Ma i giocatori hanno le loro sfide; è molto più complicato di quando giocavo io; televisione, social media, questo costante accumulo di pressione, le persone vogliono sempre di più, di più, di più, di più. Un allenatore deve affrontarlo”.


Tags: arbitri prandelli ancelotti

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