Ancelotti: Non cancellerò lavoro Sarri, ecco come userò Hamsik e Mertens

Il sopracciglio è già alto quando ascolta le prime domande. Carlo Ancelotti parla per la prima volta da allenatore del Napoli. L'attesa è finita, i riflettori sono su di lui. E Ancelotti spiega tutto o quasi, dai ruoli che avranno Hamsik e Mertens al perchè è venuto a Napoli: “Il Napoli ha creduto nelle mie capacità, la voglia di tornare in Italia e trovare una società che ha un progetto importante e che ha voglia di crescere e migliorare e una squadra che tecnicamente mi soddisfa. Ha mostrato una filosofia di gioco interessante, vicina alle mie idee. Per questo ho accettato quella che non è una sfida ma un'esperienza, con l'obiettivo di rendere la squadra competitiva in tutte le competizioni, su tutti i fronti”. Ronaldo alla Juve è il tema del giorno, ovvio: “E' forse il migliore al mondo, lo conosco bene, il calcio italiano trae dal suo arrivo un grande vantaggio. Magari tra 10 anni si dirà: quell'anno sono venuti in Italia sia Ronaldo che Ancelotti. Per noi sarà una motivazione in più confrontarci con la Juve”. L'eredità di Sarri è uno dei temi, provare a fare meglio ed eventualmente cambiare senza stravolgere: “E' un vantaggio avere una squadra con questo stile di gioco, ho ammirato il lavoro di Sarri e non sono qui per cancellare tutto quello che è stato, io ho le mie idee ma la filosofia rimarrà la stessa: mi piace una squadra corta, che ha il possesso del gioco. Questo non si cambierà. Una delle prime cose che ho detto al presidente è stato di cercare di lasciare la squadra così com'è. I top-player non sono solo quelli che guadagnano di più, su una rosa già valida abbiamo inserito giovani bravi, pensiamo di aver trovato i profili giusti per migliorare una rosa che non era facile da migliorare”. Gli si chiede dei singoli, a partire da Hamsik: “Con lui andremo a lavorare per metterlo nella posizione di Jorginho, ha tecnica ed esperienza e in quel ruolo spenderà di meno energeticamente. Sono convinto che possa essere perfetto lì ma c'è sempre anche Diawara che in quel ruolo ha dato segni di solidit. Mertens invece non può fare l'ala ma può giocare tra le linee senza problemi”.

Stefano Grandi