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Ancelotti: Tutti devono combattere la violenza, Inghilterra un esempio

01/12/2014 11:27

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La Spagna è ancora sotto choc per la morte del tifoso del Deportivo la Coruna negli scontri con i tifosi dell’Atletico Madrid ma la piaga della violenza sta prendendo ogni giorno contorni sempre più preoccupanti. Anche il caso della bottiglietta lanciata dagli spalti verso Messi, che è stato colpito alla testa a Valencia prima dell’assist decisivo per il gol del successo blaugrana, è indicativo. Carlo Ancelotti, intervistato da As, parla con tristezza: “Mi è successa già in Italia una simile tragedia, è un giorno di tristezza. Tutti dobbiamo augurarci che non accada più. E’ importante combatere la violenza. In Inghilterra, ad esempio, sono riusciti ad eliminare questa piaga. Avevano gli hooligans, hanno fatto un lavoro incredibile ed hanno risolto il problema. In Inghilterra non c’è la polizia nello stadio, i tifosi non ti insultano, sugli spalti ci vanno i bambini. Non ho mai ricevuto insulti, lì. In Spagna 15 giorni fa una persona mi ha offeso per tutta la partita da dietro la panchina, è un problema di cultura. Al Real e al Barcellona si sta lavorando bene in tal senso ma tutti i club possono fare qualcosa. I tifosi devono essere tifosi, non ultrà. Anche la bottiglia lanciata a Messi è violenza, dobbiamo e possiamo fare tutti di più”. Il tecnico del Real non è però favorevole a interrompere la partita in caso di offese ed insulti, come capita spesso a Crisitano Ronaldo: “Arrivano tante parolacce, la cosa migliore è non sentirle. Lo fanno le persone che vogliono darsi più importanza di quanta non ne abbiano ma non sono favorevole a interrompere le partite”.

Stefano Grandi


Tags: ancelotti messi violenza tifoso morto deportivo

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