14/11/2018 13:00
Sceglie un'intervista per dire che interviste troppo lunghe non gli piaccionio. Parlando a Dazn, nella seconda parte della chiacchierata con Diletta Leotta che verrà trasmessa domani, Ancelotti rivela: "Le domande che mi infastidiscono di più nel post-partita sono quelle sulle scelte di formazione - rivela Ancelotti -. Noi allenatori vediamo la squadra per tutta la settimana in allenamento e su questo ci basiamo per le nostre decisioni: è questione di piccolo dettagli… All’estero dopo la partita si parla per 10 minuti, in Italia invece bisogna fermarsi per un’ora con le varie emittenti e per di più in diretta. Anche per questo non mi sorprendo per le reazioni di alcuni allenatori e anzi li capisco", Il tecnico del Napoli non ha paura di pronunciare la parola scudetto: "In situazioni del genere lo scudetto deve essere un sogno e non un’utopia. Se fosse un’utopia sarebbe un disastro. Lo possiamo raggiungere solo attraverso una grandissima impresa, dovremo stare sempre sul pezzo". Ancelotti svela, poi, alcuni dettagli sul suo rapporto col figlio, Davide: "Quando siamo da soli mi chiama papà, in presenza dei giocatori mi chiama mister. Il fatto di chiamarsi Ancelotti non è comodissimo, ma lui è bravo a utilizzarlo come stimolo per migliorarsi. Fa parte di uno staff giovane, molto preparato e soprattutto molto motivato: questo è molto stimolante e fondamentale per una persona della mia età".