Agente Insigne una furia contro critici e giornalisti

Quanto pesava quel pallone che Lorenzo Insigne ha sbattuto in rete sabato scorso dal dischetto contro la Juve? Tanto, tantissimo. Il capitano del Napoli ha deciso il big-match con la Juve ed è stato il vero leader, finalmente, della squadra con una prova di grande sacrificio. Inevitabile allora ascoltare gli strali del suo procuratore che se la prende col mondo intero. Vincenzo Piscane, l'agente dell'attaccante del Napoli, non è nuovo a questi sfoghi e a Radio Crc dice

Quel rigore sembrava impossibile, considerando da quanto non ne segnava uno ai bianconeri, ma Insigne ha dimostrato grande coraggio. Andare lì e tirare quel rigore significava avere attributi importanti. E' colpa dei giornalisti, però: alcuni scrivono stron...settimanali. Anche stamattina, ad esempio,  ne è uscita un'altra: succede tutte le volte e non so più cosa fare. Lorenzo ride, io invece mi incavolo. Ogni settimana ce n'è una. L'abbraccio tra Insigne e Matteo Politano è il simbolo del grande attaccamento che c'è nello spogliatoio. Perché inventare che la squadra non sia coesa e remi contro l'allenatore? A che pro? Vogliono creare un casino che non esiste

Per Pisacane Insigne è un perenne bersaglio

"Nel rigore di Lorenzo c'era liberazione, dopo gli attacchi ricevuti. Dopo la Supercoppa, qualcuno non si è reso contro che sbagliare quel rigore è stato massacrante. Se il Napoli perde, lui perde due volte: da capitano e tifoso del Napoli. E' stato pesante, ma la famiglia, la moglie e i figli lo sostengono e gli danno grande carica. Quella carica che gli permette di segnare in campionato. E' stata una liberazione per tutti: per lui ed anche per me. Ha fatto tacere tutte queste voci secondo cui gli tremerebbero le gambe contro la Juve. Ma per piacere...Il sogno di Insigne, adesso, non è scavalcare Dries Mertens nella classifica di tutti i tempi ma dare gioia ai tifosi, come prova a fare sempre. Non fa la punta centrale, è un esterno. Il suo unico pensiero è aiutare la squadra e dare una mano al Napoli. Il centesimo gol era un'ossessione più degli altri che sua".