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Addio a Necco, era colto e scrupoloso altro che macchietta sportiva

13/03/2018 10:11

Addio a Necco, era colto e scrupoloso altro che macchietta sportiva  |  Sport e Vai

L'errore più grande che si potrebbe fare nel ricordare la figura di Luigi Necco, giornalista ex Rai morto a 83 anni per insufficienza respiratoria, sarebbe quello di identificarlo con l'immortale macchietta che ha incarnato per anni a 90esimo minuto. Nell'immaginifico teatrino del festoso burattinaio Paolo Valenti, tutti i volti tv che raccontavano il calcio erano delle vere e proprie maschere, come Pulcinella, Balanzone e Arlecchino. Necco era la maschera napoletana, quello del “Milano chiama, Napoli risponde”, quello festeggiato dai tifosi presenti alle sue spalle durante i collegamenti dal San Paolo, quello delle battute sagaci e tanto altro ancora ma era solo uno dei tanti volti di un giornalista colto, scrupoloso e ironico. Era innamorato dell'archeologia, della storia ed è stato cronista a tutto tondo. Fu anche vittima di camorra, anche se lui amava minimizzare quell'episodio dell'81 quando fu gambizzato dagli uomini del boss Raffaele Cutolo all'uscita da un ristorante ad Avellino perché aveva raccontato a 90° minuto uno scambio di regali e messaggi tra il capo incontrastato della Nuova camorra organizzata, tifoso irpino, e il presidente dell'Avellino Calcio, Antonio Sibilia. “Ah quella storia della camorra vuole sapere?” diceva con un mezzo sorriso a chi gli chiedeva di ricordare l'episodio. Senza eroismi, con quella maniera di sdrammatizzare che rimarrà sempre il suo marchio di fabbrica. Sdrammatizzare l'insostanziale ma dare voce e denuncia a quello che non funziona è stata la sua mission. Aveva cominciato a scrivere sul Corriere di Napoli quando era ancora studente di istituzioni dell'Europa orientale all'Istituto universitario Orientale. Poi era entrato in Rai, prima per leggere il giornale radio poi passando alla televisione. Dal 1978 al 1993 è stato telecronista sportivo ma per la Rai aveva pure ideato e condotto la rubrica L'occhio del faraone dal 1993 al 1997, nella quale realizzò documentari e servizi sull'archeologia dell'area mediterranea. Tra i suoi scoop, anche l'individuazione del nascondiglio e dei ladri del tesoro miceneo che Enrich Schliemann aveva trovato scavando a Troia nel 1873 e che si credeva andato distrutto nei bombardamenti su Berlino del '45. E subito dopo Antonio Lubrano, ha anche condotto il programma Mi manda Raitre. Necco aveva anche lavorato a Canale 5 curando per Buona domenica le dirette ai campi di calcio. Dopo la pensione, aveva continuato a condurre sull'emittente locale Teleoggi-Canale 9 un programma televisivo 'L'emigrante', contenitore di cronaca quotidiana napoletana in cui denunciava malcostumi, scandali, sprechi, disservizi. Nel suo passato, anche un periodo come consigliere comunale nelle liste dei Democratici di sinistra nel 1997. Banalizzarlo solo come “quello di 90esimo minuto”, sarebbe offendere la sua memoria.

Fabrizio Piccolo


Tags: morto camorra 90esimo minuto

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