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Us Open, Wawrinka: "La mia filosofia in una frase di Beckett"

06/09/2013 14:55

Us Open, Wawrinka: "La mia filosofia in una frase di Beckett" |  Sport e Vai

Di essere considerato lo svizzero di riserva non è stufo. Una vita all’ombra di Federer ma per Wawrinka il risultato finora raggiunto agli Us Open non è una rivincita sul destino dell’eterno secondo, perché lui la rivalità con il grande campione non l’ha mai subita (“Certo, è il mio momento, me lo sto godendo. Ma il fatto che Roger sia svizzero come me non mi ha impedito di godermi la mia carriera. Gli sono molto grato perché mi ha aiutati molto quando sono arrivato sul circuito”) piuttosto la ribalta internazionale a New York è stata l’occasione per conoscere meglio il suo talento e la sua personalità. L’elvetico la riassume in un tatuaggio che sfoggia sul braccio che recita una frase di Samuel Beckett: “Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio”. Wawrinka spiega: “E' la mia visione della vita e del tennis. Nel tennis, se non sei Roger o Rafa o Andy o Nole non vinci tanti tornei, perdi sempre. Ma hai bisogno di prendere gli aspetti positivi delle sconfitte, e tornare al lavoro e continuare a giocare. Perché se una sconfitta ti ammazza, è difficile giocare a tennis. E' semplice”. Il verbo perdere però finora non l’ha coniugato e il successo su Murray ne è la conferma: “Sono contento per come ho gestito la pressione. Normalmente posso perdere qualche game per colpa della pressione, ma ero concentrato sul mio gioco. C'era molto vento, non erano condizioni facili, ma il mio piano era di spingere, di essere aggressivo, perché so che Andy può diventare un po' troppo difensivo a volte. Mi piace quando riesco a tenerlo molto lontano dalla riga, e sono riuscito a farlo bene.Avevo il controllo del gioco ma penso di aver giocato molto meglio in tutto il torneo, ho sentito di poter scegliere qualunque soluzione”. Con Federer si è sentito (“Sì, mi ha mandato un messaggio dopo la partita ma sono cose private”) ma tra le chiavi dei suoi risultati ci sono due momenti decisivi. Il lavoro che sta facendo con il coach Norman (“Abbiamo iniziato ad aprile e credo che abbiamo già ottenuto risultati straordinari. Magnus conosce benissimo il tennis, è stato un buonissimo giocatore, è tutto semplice per me”) e il successo in Australia contro Djokovic: “L'ho detto molte volte, è stato una delle chiavi della stagione, per tutti gli Australian Open il mio tennis era stato migliore che mai. Ed è quella la cosa più importante per me”.


Tags: federer murray us open tatuaggio warinka beckett

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