05/09/2014 08:34
Roger Federer ha dovuto ricorrere alla nona sinfonia per centrare la semifinale degli Us Open 2014: tante infatti sono le volte che il tennista elvetico ha rimontato dopo aver perso i primi due set proprio come ha fatto nprima di superare Gael Monfils 4-6, 3-6, 6-4, 7-5, 6-2 salvando anche ben due match point nel quarto set.
"A quel punto ho pensato che il traguardo (la vittoria, ndr) fosse ancora lontano per Gael - ha detto Roger subito dopo la partita - Sapevo che avrei potuto giocare meglio a tennis. Ho ricominciato a giocare meglio, così mi sono sentito effettivamente bene, ma poi quando ho concesso quei due match point, sono tornato a non sentirmi poi così grande".
Insomma Federer ha davvero creduto di aver perso come racconta lui stesso: "Mi son detto: 'Questo sì che è l'ultimo punto, l'importante è andare giù combattendo, senza perdere con un colpo troppo facile per lui'. Ma invece ho servito bene e siamo andati in partita e in qualche modo la partita è girata. Mi sentivo di nuovo grande nel quinto set. Stavo davvero iniziando a giocare meglio col passare del tempo, e questa è una bella sensazione".
Così sotto gli Lindsey Vonn, Gwen Stefani, Thierry Henry, Hugh Jackman e Anna Wintour, il cinque volte campione degli US Open ha centrato così le semifinali per la nona volta a Flushing Meadows, per la prima volta dal 2011. Federer, che ha vinto 53 dei 74 punti a rete, ha migliorato anche il record di 8-2 negli scontri diretti contro Monfils.
Adesso sulla strada del renano c'è Marin Cilic che ha liquidato nell'altro quarto di finale, Tomas Berdych. Positivo il confronto con il croato: lo svizzero conduce 5-0 nei confronti diretti. "Non vedo l'ora di giocare contro Marin - ha detto King Roger - E' un bravo ragazzo. Abbiamo avuto una partita difficile a Toronto. Credo di aver avuto bisogno di nove match point per vincere a tarda notte, 6-4 nel terzo, quindi so cosa aspettarmi".
Ultima curiosità statistica, chissà se portafortuna: l'ultima grande rimonta da 0-2 Federer l'aveva raccolta nel 2012 a Wimbledon, superando il francese Julien Benneteau al terzo turno prima di vincere il suo settimo titolo al All England Club. Se così fosse si involerebbe verso il suo 18° titolo del Grande Slam e potrebbe, addirittura passare al numero 1 nella Race Emirati ATP se nell'altra semifinale Kei Nishikori dovesse battere Novak Djokovic.