Benvenuti, signori, allo Steph
Curry Show. L’MVP dell’anno ha messo la sua firma in calce al successo di
Golden State in
gara 1 della
finale della
Western Conference contro gli
Houston Rockets firmando 34 punti, compresi il tiro da tre e il layup che, a 2’ dalla fine, hanno portato gli
Warriors sul 108-97, chiudendo di fatto la partita. Una partita giocata a lungo dai due coach, Steve
Kerr e Kevin
McHale, senza lunghi in campo: una scelta dettata, per i texani, anche dall’infortunio al ginocchio di Dwight
Howard. Non si sa se il centro potrà tornare a giocare in tempo per gara 2 e questo potrebbe rivelarsi un fattore decisivo nella serie. Senza di lui, ieri Houston ha deciso di correre e Golden State si è adattata, avendo alla fine la meglio.
Grande prova per Shaun
Livingston, che ha trascinato i californiani nel primo quarto mettendo a segno 16 punti e permettendo loro di rimontare l’iniziale vantaggio dei Rockets. I texani hanno combattuto fino alla fine, grazie soprattutto al solito James
Harden, autore di 28 punti e 11 rimbalzi, nonostante i cori e i continui sfottò del pubblico avversario. Alla fine, però, il palcoscenico se l’è preso la stella di casa, Curry: oltre i 34 punti, col 59% dal campo e 6/11 da tre, anche 6 rimbalzi e 5 assist per il playmaker degli Warriors.
Intanto, si è celebrato il sorteggio per il
Draft della prossima stagione: la
Lottery ha premiato i
Minnesota Timberwolves, che avranno per la prima volta nella loro storia la prima scelta nel Draft della prossima stagione. Ai
Los Angeles Lakers la seconda, ai
Philadelphia 76ers la terza e ai
New York Knicks, secondo peggior record dell’anno, solo la quarta.