Nadal: Se non gioco al meglio sono spacciato con Wawrinka

Da uno svizzero all’altro. Rafa Nadal ha appena finito di asciugarsi il sudore per il successo con Federer che deve già pensare a come battere in finale Wawrinka. Il maiorchino sa bene di avere i favori del pronostico ma ha messo le mani avanti nella conferenza stampa, come si legge su ubitennis:  “Ho visto la partita contro Novak. L’ho visto contro Berdych. Ha giocato davvero bene. Lo conosco. È un grande amico, un gran ragazzo. Sono contento per la finale, se lo merita. È migliorato di anno in anno. Serve in modo incredibile. Colpisce molto forte da fondocampo. E molto, molto veloce. Sarà difficile contro di lui, sarà un match molto duro. Credo che se non giocherò al meglio non avrò possibilità, perché viene da una serie di vittorie e sta giocando molte bene. Se non gioco al meglio, sono sicuro sia in grado di vincere in tre set. Non avrei la possibilità di batterlo. Sono concentrato sul fatto che devo giocare come stasera. Non è una finale che penso di poter vincere giocando normalmente, devo fare del mio meglio”. Anche Federer però stava giocando bene ma è stato sommerso per 3 set a 0: “Credo di aver giocato la mia migliore partita del torneo. Sono davvero molto contento di aver giocato così in semifinale contro Roger. Era arrivato qui giocando due grandi match contro Tsonga e Andy. Sono molto felice per come ho giocato e per la possibilità di giocare di nuovo in finale qui. È stato decisivo vincere al tiebrak il primo set così duro, mi ha dato molta fiducia. È vero che nel game precedente era stato 0-30, ma è anche vero che ho avuto molte più palle break di lui, no? Credo che Federer abbia cercato di giocare in modo più aggressivo, in passato c’è riuscito con successo. Non è una cosa completamente nuova.  Se vai su Youtube e vedi alcune partite del 2012 vedrai che anche li giocava molto aggressivo. Specialmente all’inizio del match. Quindi non è una cosa completamente nuova. Ho visto quel video questa mattina. Ho visto il modo in cui provava a giocare. È molto difficile da contrastare”.Le statistiche erano tutte a favore di Nadal ma in campo contano poco: “Anche se ci siamo già scontrati 32 volte e anche se prima l’avevo battuto 22 volte, scendo sempre in campo sapendo di dover giocare contro un giocatore incredibile. Quello che è successo in passato forse non mi aiuta. Prendo ogni match come una storia a se e ogni giorno è diverso. Ogni volta che scendo in campo so cosa devo fare, ma non so mai se sarò in grado di farlo o se lui mi darà la possibilità di giocare come voglio. Come ho detto, so il modo in cui devo giocare contro Roger e contro gli altri, il punto è che non sempre mi riesce”. Nadal ha servito quasi sempre sul rovescio di Roger: “Ho servito da dove volevo. Dalla posizione che mi permetteva di iniziare lo scambio al meglio. E oggi sapevo che servendo sul rovescio avevo la possibilità di iniziare lo scambio con un certo vantaggio. È ciò che ho provato a fare. Se non avesse funzionato avrei cambiato. Cerco di servire variando. Ma a quanto pare ha funzionato bene perché non ho concesso molte palle break. Il servizio che ho perso è stato al terzo set, sul 2-1, credo, e l’ho perso perché ho giocato male da fondo, non a causa del servizio. Credo di essere stato veloce oggi. Di essermi mosso velocemente. Sono stato in grado di riprendermi da brutte situazioni, nonostante i colpi dell’avversario ero in grado di produrre molta forza nel colpi”. C’era la solita incognita della mano fasciata: “Abbiamo messo un cerotto più sottile, che mi ha aiutato. Sicuramente mettendo un cerotto più piccolo c’era il rischio di perderlo. Non so quante volte potevo cambiarlo durante il match, perché per farlo avevo bisogno del fisioterapista. Ho dovuto aspettare la fine del set, perché avrei potuto rischiare di perderlo. La piaga non è un problema nella vita di tutti i giorni. Il problema è giocarci e  coprirla con il cerotto nel punto in cui si trova”.

Stefano Grandi