Gasquet: Federer un mostro, spero non ci sia nella prossima Davis

Intervistato da L’Equipe Richard Gasquet è tornato sul nervo scoperto della coppa Davis persa con la Svizzera, una ferita che ancora non si è rimarginata: “E' stata dura dopo la Coppa Davis, non ho recuperato bene da una sconfitta del genere. Dopo un paio di giorni avevo ancora tanta delusione, c'era tanto pubblico a Lille. Contro Federer ho provato a cambiare tattica ma non ci sono riuscito, sono stato battuto tecnicamente. Lui è un mostro, non è stato un problema mentale. Non ti dava tempo di battere che la palla era già tornata, Roger ha servito bene e io non ho fatto la differenza col mio rovescio. La sua esperienza è incredibile: in questi match così lui è perfetto, e non è spaventato o agitato per l'importanza della manifestazione. Avrei potuto anche incitare la folla dopo ogni punto, ma il risultato sarebbe rimasto lo stesso.  Io avevo qualche dolorino, ma lui arrivava da una stagione piena di partite, vittorie e fiducia. Anche senza molto allenamento, sapevo quello che stava facendo. Il suo infortunio alla schiena non era poi così serio. Abbiamo affrontato il team più forte, Federer, Wawrinka... a Londra, durante le Finals, provavano il doppio alla perfezione, giocando bene sia al servizio che a rete. Jo era al 100% nel match contro Stan, poi si è fatto male e l'ho sostituito io, visto che non avevo giocato un brutto doppio. Abbiamo ancora altri 4-5 anni per vincere la Davis. L'anno prossimo spero che non ci sarà Federer, così come mancherà la Spagna. Dopo due finali perse, la voglia di vincere rimane." Poi Gasquet entra in polemica con Mouratoglou, attuale coach della Williams, che si è candidato a diventare capitano della Francia così come Yannick Noah : "Se Noah vuole aiutare in un modo o nell'altro, deve solo chiamare i giocatori. Abbiamo bisogno di gente come lui, può far aggiungere qualcosa in più. Non mi ha dato fastidio il modo in cui si è reso disponibile. Non so quanto voglia investire ancora sul tennis. Mouratoglou? Sarebbe bello se allenasse giocatori francesi, in modo di soddisfare la sua esigenze . Con Chardy è durato appena due mesi… Lasciamo che dimostri le sue qualità allenando i giocatori. Serena Williams per esempio non è così complicata da allenare..."

Stefano Grandi