Curry, MVP di modestia: "Non ho cambiato il basket"

L’NBA è un campionato ricco di sorprese, ma il premio di MVP di quest’anno è stato quanto di più scontato si ricordi nella storia del basket americano. La stagione di Steph Curry è stata semplicemente disumana, al punto che il fuoriclasse dei Golden State Warriors è stato il primo a vincere il riconoscimento di miglior giocatore con votazione all’unanimità. “Non so che dire - ha dichiarato Curry durante la cerimonia di premiazione -, guardo la lista dei vincitori del premio di MVP e vedo delle leggende, sapere di essere il primo ad averlo conquistato all’unanimità è qualcosa di straordinario, davvero non riesco a trovare le parole per esprimere cosa provo. Posso solo ringraziare chi ha votato per me". 

Dopo i 40 punti rifilati a Portland in gara 4, su Curry sono piovuti elogi e qualcuno s’è anche spinto a dire che il giocatore, con la sua precisione nel tiro da tre, sta cambiando il modo di giocare a basket. “Sinceramente non avevo traguardi precisi quest’anno, volevo solo continuare a migliorarmi. La pressione era diversa rispetto alla passata stagione e naturalmente anche le nostre ambizioni. C’e’ chi dice che ho cambiato il modo di giocare nella Nba, non era certo questo il mio obiettivo e sinceramente non mi sarei mai aspettato una cosa simile. Naturalmente non abbiamo ancora raggiungo il nostro obiettivo finale ma a prescindere da come andrà a finire abbiamo fatto qualcosa di straordinario quest’anno siamo entrati nella storia. Senza di voi questi due premi non li avrei mai potuti conquistare. E non dimentico la leadership del nostro allenatore Steve Kerr e di Luke Walton”.