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Atletica, Bolt: “Io, le donne e quella canna che provai da giovane”

03/11/2013 17:49

Atletica, Bolt: “Io, le donne e quella canna che provai da giovane” |  Sport e Vai

Nome più indovinato non poteva esserci per l’autobiografia di Usain Bolt:Come un fulmine”, in cui lo sprinter giamaicano parla di tutto, dalla sua infanzia al rapporto con le donne. Il velocista tocca tutti i temi, come quello della sua adolescenza: "Non ero un ragazzo ribelle, ma quando uscivo di carreggiata mio padre me le suonava di santa ragione, perché apparteneva alla vecchia scuola ed era stato cresciuto così a sua volta dal padre. Mi picchiava con la cinta e quanto faceva male! Però mi hanno insegnato qual è la differenza tra giusto e sbagliato, mi hanno fatto l'uomo che sono oggi". Il doping è un nervo ancora scoperto nell’atletica e Bolt rivela di aver “assaggiato” una sola canna da piccolo: "Mi sono fatto una canna una volta sola, lo so che suona strano per un oro olimpico; comunque me ne sono pentito subito. Quando giocavo a pallone in strada con gli amici c'era un gruppetto che fumava sempre e una volta non ho resistito alla tentazione. "Fammi fare un tiro", mi sono detto, ma l'ho trovato subito disgustoso". Gli eccessi li ha riservati al rapporto con l’altro sesso: "Una volta il mio coach voleva perfino proibirmi il sesso, diceva: "Quando stai in forma il testosterone ti sale alle stelle e finisci per metterti nei guai". Ma se avessi seguito il suo consiglio sarei diventato matto. Per correre veloce e vincere, dovevo vivere e velocemente. Le donne si gettano ai miei piedi. Niente di nuovo, avevo sempre avuto ragazze specie dopo che sono diventato un atleta riconosciuto: eppure, a Pechino era diverso, potevo avere qualsiasi donna volessi e dopo un'iniziale frenesia ero in grado di andare alle feste e scegliere liberamente. Entravo in un night e pensavo: "hmmm, allora chi mi prendo?' Per un ragazzo giovane come me era sogno fatto realtà". Non poteva mancare un passaggio sulla sua grande passione, il calcio: "Potrei essere abbastanza bravo da prendere un contratto professionale, potrei arricchire un club inglese. Lo so che sembra folle, ma io la vedo così: un tecnico dovrebbe dare a ogni giocatore una a chance".

Stefano Grandi


Tags: sesso doping autobiografia bolt canna

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