Atletica, Ben Johnson torna a Seul 25 anni dopo per combattere il doping

L’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Anche a distanza di 25 anni. E così ecco che Ben Johnson, l’ex velocista canadese, è tornato a Seul per promuovere il suo tour mondiale contro il doping proprio nella città coreana che lo vide protagonista di una vittoria illecita alle Olimpiadi dell’88. In Europa la sveglia era fissata per le 4.29 del mattino, per non perdere il duello stellare tra Johnson e Lewis. Neanche 10 secondi e si poteva tornare a dormire dopo quei 100 metri piani destinati ad entrare nella leggenda. Il canadese vinse l’oro in 9”79 ma tre giorni dopo venne a galla lo scandalo doping che privò il velocista di tutto: medaglie, gloria, soldi e onore. Adesso il 51enne atleta è un’altra persona e da quando ha incontrato Jaimie Fuller, paladino dello sport pulito, ha abbracciato la causa della lotta alle sostanze vietate. Johnson si porterà sulla corsia numero 6, la stessa di quel 24 settembre 1988, per lanciare una petizione per una lotta più incisiva contro il doping col fine di "accrescere la credibilità declinante nel mondo dello sport". Johnson ancora ogg ricorda quel giorno come "la mia più grande e anche il momento peggiore della mia vita" e in una lettera aperta dice: "Sto ancora vivendo con il peso delle cattive scelte fatte a quei tempi. Ho barato con le droghe e posso prendermela solo con me stesso. Ho preso sostanze chimiche che mi hanno procurato anche danni fisici. Ho rovinato la mia carriera e la mia reputazione".