Atp Toronto: Djokovic doma Nishikori, 66esimo titolo per il serbo

Novak Djokovic torna ad alzare le braccia al cielo dopo la delusione di Wimbledon. E’ il numero uno del mondo il vincitore della “Rogers Cup”, sesto Masters 1000 stagionale (montepremi di 4.089.740 dollari) conclusosi sui campi in cemento di Toronto. Il serbo si è imposto per 6-3, 7-5, in un’ora e 22 minuti di gioco, sul giapponese Kei Nishikori, numero 6 del ranking mondiale e terzo favorito del seeding, che esce sconfitto per la decima volta su dodici confronti diretti con il dominatore del circuito (la nona consecutiva). Cala dunque il poker vincente sul tavolo di questo torneo (in questa edizione orfano di Andy Murray, Roger Federer e Rafa Nadal, solo per citare gli assenti più illustri) Djokovic, in precedenza qui vincitore nel 2007, 2011 e 2012 (il record di successi appartiene a Ivan Lendl, con sei), riuscendo a cogliere il 66esimo titolo in carriera, il settimo nel 2016. Ma soprattutto Nole, alla 14esima finale nelle ultime quindici partecipazioni in un ‘1000’, centra il 30° successo in questa categoria di tornei (lo segue Nadal a quota 28), dove invece Nishikori (11 affermazioni nel circuito principale in carniere) non riesce a rompere il ghiaccio, cedendo la sua seconda finale dopo quella disputata in primavera a Miami. Dopo i complimenti all’avversario (“auguro le migliori fortune a Kei per le Olimpiadi e il proseguo della stagione”) Nole dedica un pensiero speciale anche agli amici Zimonjic e Troicki che gli sono stati al fianco in questa settimana e con i quali condividerà l’imminente esperienza olimpica a Rio: “mi avete sostenuto con consigli preziosi, ma soprattutto la vostra presenza e amicizia è per me una grande fonte di energia, vi voglio bene”. E proprio a proposito di volersi bene, il serbo chiude il suo intervento al microfono con un curioso fuori programma. “Ho promesso a un mio amico che se questo momento si fosse verificato, avrei chiesto a tutti i presenti una cosa speciale, ovvero di abbracciare il loro vicino: invito tutti a farlo”, le parole di Djokovic, che per primo abbraccia la persona accanto a lui, uno delle autorità intervenute per la premiazione.