Sport E Vai  Sport e Vai
Venerdì 19 Aprile 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

Hamsik: Siamo così belli e da scudetto, fa niente che Sarri mi cambi spesso

15/01/2018 09:30

Hamsik: Siamo così belli e da scudetto, fa niente che Sarri mi cambi spesso |  Sport e Vai

Una carriera in azzurro. Marek Hamsik si racconta al Corriere dello Sport e parla di tutto, dal passato remoto, ovvero la scelta di vestire la maglia del Napoli (“mi volle quando ero ancora un ragazzino, avevo vent’anni. E non mi sono mai pentito, neanche all’arrivo, quando un gruppo di tifosi contestava la società per il mercato. Lo scoprii dai giornali, non li avevo neanche sentiti. Qui sono felice io e lo sono i miei familiari. Perché qui mi hanno fatto sentire a casa, in ogni momento. Quando sono stato tentato da Juventus e Milan, non ho mai vacillato: un po’ non mi sentivo pronto, un po’ non volevo andar via. Professionalmente ed umanamente mi sento realizzato e credo - anche se il calcio non spinge a previsioni - che la mia carriera finirà qua”) al sogno di sempre: «Si chiama scudetto. E’ la mia, è quella dei tifosi, di De Laurentiis, dei compagni di squadra. E credo sia anche l’augurio di chi ama il calcio, perché giochiamo in maniera meravigliosamente bella e penso che meriteremmo di vincerlo». Il rapporto col presidente De Laurentiis è unico nel suo genere: "Un rapporto personale che mi viene da definire speciale. Non so quanti calciatori possono godere del privilegio che ho io: confrontarsi direttamente, senza filtri e senza condizionamenti, con il proprio presidente. Le discussioni non sono mancate, ma sempre nel rispetto reciproco e il mio percorso qua a Napoli è la conferma di una stima che si è radicata". Upoi i tanti gol, quelli che gli hanno permesso di battere il record di Maradona. Dal più bello «Quello con il Milan: settanta metri di campo, palla al piede, senza vedere niente intorno, con lo sguardo perso, mentre mi avvicinavo alla porta avversaria. Quasi senza pensare, sino al limite area: tiro, no finto, Kaladze va da una parte ed io calcio e segno sul primo palo». al più emozionante: «Il 3-2 a Torino in casa della Juventus, per come è maturato, visto che eravamo andati in svantaggio per 2-0, per quello che sapevo valesse per la città. Poi l’abbraccio a peso morto su una parte della tifoseria che incrociai mentre correvo come un matto. Quella sera ho capito più di ogni altra volta cosa significasse vincere con i bianconeri», al più romantico: «A Bratislava, contro lo Slovan, con tutta la mia famiglia in tribuna, tra i miei amici, tra la mia gente, con quello che ti riesce di vivere dell’infanzia, dell’adolescenza, di momenti che rimangono dentro per una vita intera». [Infine i rimpianti e i tecnici: “La semifinale di Europa League, contro il Dnipro a Kiev, quella a cui non partecipai dall’inizio. E’ stata una ferita, perché non meritavamo di uscire. E mi sarebbe piaciuto andarmi a giocare la finale di un trofeo internazionale. Era giusto che ci andassimo noi. Tra gli allenatori sono grato a tutti, ma penso che Sarri abbia contribuito in maniera decisiva al mio cambiamento. E fa niente che mi sostituisca quasi sempre».


Tags: napoli de laurentiis hamsik

Articoli Correlati