21/03/2020 12:59
“Quando mia figlia mi ha chiesto se poteva uscire in giardino, le ho risposto che c’è una piccola bestia nell’aria, ma poteva uscire a giocare in casa. Roma, ora, è una città morta". All'Equipe parla il centrocampista giallorosso Veretout. L'ex viola è amareggiato: "Di solito è una città sempre affollata, occupata. Le grandi piazze, il Vaticano, solitamente sono sempre piene...Ora c’è una sensazione di vuoto, di niente, è un po’ spaventoso. Ma viviamo così ora. La situazione è molto grave. Senza la mobilitazione di tutti non ne usciremo”. Il francese non ha mai pensato di emulare Higuain, Ibra e tutti quelli che hanno lasciato l'Italia: "No perché abbiamo continuato ad allenarci per diversi giorni. Per me e la mia famiglia era un grosso rischio. E’ complicato vedere le immagini degli ospedali o legate al virus, preferisco vedere quelle dei balconi dove si canta. Non sono sorpreso, gli italiani mostrano sempre solidarietà ed è molto bello. Alla Roma abbiamo un programma di allenamento basato su corse e altre cose ma che non sostituisce una sessione collettiva e il piacere del gioco. E il calcio riguarda le emozioni da condividere con il pubblico. Mi manca”.