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Roma, Spalletti sempre più ai ferri corti con la stampa: Non sono sfigato

18/03/2017 15:44

Roma, Spalletti sempre più ai ferri corti con la stampa: Non sono sfigato |  Sport e Vai

Sembrano sempre più atti unici di una commedia infinita le conferenze stampa di Spalletti. L'eliminazione dall'Europa League brucia ancora e il tecnico, messo sotto accusa dalla stampa, reagisce a brutto muso: "Io non sono sfigato. Ho raggiunto un livello di vita e di professione che sia corretto o scorretto, non è modificato da una sconfitta in più o meno. La sfortuna non può levarmi nulla se non il risultato di una partita, i miei risultati sono quelli ormai. Secondo me fortuna e sfortuna hanno connessione con il sudore e l'impegno, sudo molto e mi impegno molto. Sono a fare l'allenatore della Roma, voi a fare psicanalisi a me tutti i giorni, è un lavoro da sfigato. A me la sfortuna non può togliere nulla, la posizione è questa. Resto Spalletti che su 22.000 tesserati ha allenato vent'anni in Serie A. Io sono a postissimo. Siccome vi interessano le ombre, l'umore. Quante volte avete scritto che vedo ombre dappertutto? Tranquilli che se voglio alleno anche il prossimo anno e quello dopo. Spero che la fortuna dia di molto a voi perché tra i due... io non so chi è sfigato. Fortuna o sfortuna a me l'ha sempre determinata il mio sudore, ho sempre fatto così e farò così fino all'ultimo giorno, lavorando per il tentativo di lasciare una Roma forte fino all'ultimo giorno". C'è spazio anche per le recriminazioni per la gara col Lione: "È una di quelle partite, quella che abbiamo giocato, e ieri è stato uno di quei giorni in cui hai la sensazione di aver perso tutto, di avere il dubbio se accendere la luce al bagno o no. È una sconfitta che dà fastidio, brucia ma è la partita che volevo giocassero, l'hanno fatta bene. Poi vengono fuori questi risultati che lasciano senza fiato, però i discorsi devono essere fatti corretti. Questo è il livello di calcio che noi possiamo fare, soprattutto contro una squadra forte come quella lì. Se fai 25 tiri in porta, che è un record, è segno che la squadra ha fatto veramente bene. Poi ha concesso qualcosa, nel finale, dove forse ci siamo fatti prendere un po' troppo da quello che poteva essere il tempo restante, perché abbiamo perso qualche pallone dove loro ci hanno fatto delle ripartenze per questa causa". Infine si parla del Sassuolo, avversario di domani sera: "Di Francesco lo conoscete meglio di me, è un ragazzo eccezionale, un professionista di assoluta qualità. L'anno scorso ha fatto un grandissimo campionato, oltre le previsioni. Quest'anno ha avuto un momento in cui è stato in difficoltà, ma ha una squadra forte per le mani. Hanno giocatori forti, che abbiamo guardato anche noi come Defrel, hanno Berardi che è un giocatore di grandissima prospettiva, hanno un gioco di squadra, evidenziano di avere un modo di lavorare e di giocare in cui hanno lavorato per due anni portando avanti lo stesso disegno tattico e di qualità. È una squadra che ha una vocazione offensiva di vedere il calcio, che ha fraseggio, verticalizzazione. È una squadra forte, in un momento dove non stanno evidenziando tutte le loro qualità".

Stefano Grandi


Tags: Roma sassuolo spalletti

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