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Ora viene il difficile: trattenere Higuain e non smantellare il gruppo

15/05/2016 14:11

Ora viene il difficile: trattenere Higuain e non smantellare il gruppo |  Sport e Vai

La festa è durata tutta la notte: in città per i tifosi, che hanno paralizzato le strade, e al ristorante per squadra, tecnico e dirigenti – capeggiati dal presidente De Laurentiis – perché il secondo posto del Napoli, col record di Higuain che con 36 gol ha superato anche la leggenda di Nordahl, andava celebrata in maniera degna ma è adesso che comincia il difficile. Per Sarri come per De Laurentiis. Se l’anno scorso non si potevano chiedere imprese ad una squadra che riavviava un percorso, sia pur giovandosi della ricca eredità della precedente gestione -  soprattutto sul fronte parco-giocatori perché i vari Pipita, Callejon, Reina, Albiol ma anche gli stessi Ghoulam e Mertens, erano frutto del lavoro di Benitez e del suo prestigio – adesso è tutta un’altra storia. Si riparte dal secondo posto e dalla Champions League da dover onorare e tutto si complica. Innanzittuto bisogna rafforzare la rosa, ovvio, ma intanto bisogna blindare i pezzi pregiati. Non solo Higuain, che ha “spaventato” parecchi tifosi ieri al San Paolo nel salutare la folla, inducendo qualcuno a pensare ad un addio, ma anche Koulibaly per dirne un altro, senza parlare di Mertens, Callejon e lo stesso Albiol. La stagione importante degli azzurri ha fatto drizzare le antenne di tanti top-team d’Europa sulle stelle partenopee: Higuain ha una clausola rescissoria altissima, oltre 90 milioni ma conterà soprattutto la volontà del giocatore. Per trattenerlo non basterà probabilmente aumentargli l’ingaggio, anche se appare meridiano che il Napoli non potrà arrivare ad offrire gli stipendi da nababbi che tanti club di Premier possono mettere sul piatto: occorrerà creare una squadra ancora più forte, capace di lottare per lo scudetto ma anche di far bene in Europa. Poi c’è Koulibaly, che piace a tantissimi club, c’è Albiol che sembra attratto dalle sirene del Valencia, c’è Mertens che chiede non solo il rinnovo ma soprattutto più spazio. Il belga è solo uno dei tanti “scontenti” della rosa.

GLI SCONTENTI -  La gestione un po’ provinciale di Sarri, che all’altare del campionato ha sacrificato le coppe (Coppa Italia sciupata al primo confronto difficile, peraltro in casa, contro l’Inter, Europa League salutata all’unico ostacolo serio col Villarreal dopo un girone all’acqua di rose) per schierare quasi sempre gli stessi undici, ha il suo boomerang. In tanti, troppi, non si sono sentiti parte del progetto. Il più deluso è Gabbiadini, cui non è stato riservato neanche un minuto ieri nella festa col Frosinone. L’ex Samp preme per andar via. Con Sarri in panchina può sperare solo di giocare al posto di Higuain, il che equivale a dire mai o quasi. Nel suo ruolo naturale di attaccante esterno non è stato mai provato da quando l’attuale tecnico è stato convinto dalla squadra a rinunciare all’utopostico 4-3-1-2 per schierare il 4-3-3. Andrà via Gabbiadini, difficile immaginare il contrario, ma non sarà l’unico. Anche Strinic è stato utilizzato col contagocce e si sente poco considerato. Stessa sorte per Valdifiori, arrivato con la generosa etichetta di nuovo Pirlo e ridotto a far sempre da spettatore. Un giallo anche i due acquisti di gennaio: Grassi e Regini non hanno mai visto il campo. Lo stesso Chiriches è stato utilizzato pochissimo. E che dire di Maggio? Da vicecapitano e uomo-spogliatoio è stato a dir poco mortificato, a prescindere dal bassissimo minutaggio concessogli. Altro scontento è Chalobah, che avrebbe meritato più spazio, come El Kaddouri. Ai saluti anche i due portieri: Rafael e Gabriel. Ancora ignoti i motivi per cui è stato ingaggiato l’ex Carpi. E se il primo arrivo per il prossimo anno è Tonelli, buon giocatore ma senz’altro senza esperienza internazionale, qualche dubbio è lecito averlo. Se dovesse essere un titolare, considerando che prenderebbe il posto di uno tra Koulibaly e Albiol, ecco che la partenza non sarebbe col piede giusto. Un Napoli da Champions richiede che tutti i migliori vengano confermati e che ad essi si aggiungano altri campioni veri. Il difficile, insomma, viene adesso.


Tags: higuain mertens gabbiadini sarri

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