Napoli, Reina: Al Bernabeu mi va sempre bene, giocheremo all'attacco

Lui sa come si fa. Pepe Reina è già riuscito in carriera a sbattere fuori dalla Champions il Real Madrid. Lo ha fatto col Liverpool ed ora è pronto a ripetersi col Napoli. Era il 2009, ancora ottavi di finale: Pepe in porta, Rafa Benitez in panchina. I Reds ipotecarono la qualificazione proprio al Santiago Bernabeu con l’1-0 realizzato nel finale da Benayoun. Il trionfo si concretizzò il 10 marzo 2009 ad Anfield Road: 4-0 con doppietta di Steven Gerrard e gol di Fernando Torres e Andrea Dossena, che poi vestirà la maglia azzurra. In quel Real c’erano Fabio Cannavaro e un giovanissimo Gonzalo Higuain. Al Bernabeu Reina, parlando a El Transistor, ricorda di avere avuto sempre una bella accoglienza, o quasi: "Qui non mi è mai andata male e i tifosi del Bernabéu si sono sempre comportati bene con me, ebbi solo un incidente una volta". Era il 18 marzo 2001 (Real-Barca 2-2) quando nel raccogliere un pallone uscito fuori il portierone si beccò un pugno da un tifoso. Acqua passata, ora i pugni Reina vuole sfoderarli solo per neutralizzare le offensive del Real: "Ci seguiranno in 10mila da Napoli, avremo un grande appoggio. A noi piace giocare in attacco, è il nostro stile e ci piace". Dopo un ricordo di Higuain ("con noi ha fatto cose fantastiche, ha portato punti da solo") e un pensiero per Donnarumma ("è molto bravo, ha una maturità incredibile e un futuro brillante"), Reina elogia Sarri e come già disse Albiol lo paragona ad Aragonès, un mito in Spagna: "Per come è fatto, per i suoi metodi mi ricorda Luis Aragonés, mi trovo bene con lui". Poi il portiere azzurro rivela di pensare ancora alla nazionale spagnola ("Ho sempre lavorato per tornare in nazionale, sto bene fisicamente") e di aver in testa chiaro il suo futuro quando smetterà: "Voglio fare il corso di allenatore, mi piacerebbe dedicarmi a questo in futuro".

Stefano Grandi