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Napoli: Mertens è il vero 14, ma ora che succede con Pavoletti?

19/12/2016 10:53

Napoli: Mertens è il vero 14, ma ora che succede con Pavoletti? |  Sport e Vai

NAPOLI MERTENS PAVOLETTI

Di falso non ha proprio nulla il nuovo re di Napoli, né falso nueve, né finta punta: Dries Mertens tutt'al più è il vero 14, numero nobile nel pallone (basti pensare a Cruyff), e il vero bomber di un Napoli che da quattro partite a questa parte sta facendo brillare gli occhi a tifosi e appassionati. Uno spettacolo nello spettacolo il belga che ha segnato lo stesso numero di gol di Higuain (dieci, anche se meno “pesanti”) e che ha cancellato tutte le ansie per l'infortunio di Milik e i balbettìi di Gabbiadini. Non avrà modo di salutare degnamente Napoli l'ex Samp probabilmente, perchè ora come ora quel tridente di piccoletti con Mertens, Callejon e Insigne è intoccabile. La domanda casomai è cosa succederà con l'arrivo di Pavoletti e il ritorno di Milik.

NAPOLI MERTENS PAVOLETTI MILIK–Dall'assenza di un attaccante di ruolo a possibili problemi di abbondanza, strano destino per Sarri che forse, sotto sotto, neanche lo vorrebbe un altro attaccante per non interrompere il flusso d'oro del giocattolo ritrovato. Invece Pavoletti arriverà, a breve le visite mediche, poi la firma e a gennaio sarà già pronto. Troppo semplicistico pensare che il genoano andrà a fare la prima punta con il ritorno del ballottaggio Insigne-Mertens a sinistra, sia perchè associare la parola ballottaggio a Mertens ora come ora suona come una bestemmia, sia perchè conoscendo i tempi di inserimento dell'attuale tecnico non sarà facile vedere subito in campo un nuovo acquisto. Il punto però resta: con due prime punte vere (a febbraio ci sarà anche Milik che già aveva messo le mani avanti: “spero ora che Mertens se ne torni a giocare a sinistra”) come si comporterà Sarri? Mertens sa far bene in tutti i ruoli dell'attacco e su questo non ci piove ma per caratteristiche è una punta, prima o seconda poco importa: ha un dribbling nello stretto che pochi hanno al mondo e un tiro d'impatto da vero bomber, magari fa anche più fatica sulla fascia quando deve ripiegare e coprire. Per come sta ora toglierlo da quella posizione sembrerebbe un delitto: ovvio che – come lui stesso ha sottolineato e come sa anche Sarri – per rendere a questi livelli occorre che la squadra sia al top, che non si allunghi, che tenga i ritmi elevati. Non sempre sarà possibile, perchè mantenere l'attuale condizione fisica che ha il Napoli è da fantascienza. Verranno momenti in cui la punta pesante in area servirà eccome. Pavoletti al Napoli serve, questo è sicuro, ma l'abilità dell'allenatore starà nel far convivere un potenziale offensivo da primissima squadra (chi ha tutti insieme Callejon, Insigne, Mertens, Milik, Pavoletti, Zielinski e Hamsik?) con moduli e schemi senza mortificare nessuno. Il turnover sarà necessario, ma andrà fatto con intelligenza e facendo sentire tutti parte del progetto. Poi, ovvio, se Mertens continua a segnare 3-4 gol a partita, che se la vedessero gli altri a ruotare...

Stefano Grandi


Tags: napoli mertens Pavoletti milik

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