F1, Vettel: Suzuka mi porta bene, ho vinto tre volte

Si aggrappa ai precedenti Sebastian Vettel per provare a tornare protagonista in un Mondiale finora avaro di soddisfazioni per lui. Il tedesco aspetta con ansia il Gp del Giappone, dove vanta successi importanti: «Suzuka è sempre stato un circuito molto positivo per me in passato, ho vinto la gara tre volte e ho anche vinto il campionato del Mondo nel 2011 che è stata un'esperienza fantastica. E' un circuito fantastico, probabilmente l'unico circuito che si può paragonare a Spa. È un circuito molto impegnativo, soprattutto il primo settore dove ci sono curve ad alta velocità. E' davvero divertente. I tifosi sono molto speciali e l'atmosfera è incredibile, una folla che davvero apprezza la F1». Il campione del mondo in carica ha parlato anche della pista di Sochi, all'esordio nel Mondiale di Formula 1 e che seguirà l'appuntamento giapponese: «La pista è unica in quanto è la sola nel calendario di F1 a trovarsi in un sito olimpico. Come circuito, sicuramente ci sono somiglianze con altre piste, forse il paragone migliore è Singapore. Ma a differenza di Singapore, il layout è più fluido, quindi sarà molto più veloce: alcuni settori mi ricordano un po' la Corea del Sud o Abu Dhabi. In generale, penso che sia un mix molto riuscito di curve con caratteri diversi, alcune molto difficili e che è quello che vogliamo come piloti. Sarà abbastanza scivolosa all'inizio del weekend e mi attendo alcuni errori di guida, non solo perché la pista è nuova per tutti ma anche perché la superficie è nuova». Anche all’altro pilota della Red Bull, Daniel Ricciardo, piace molto la posta giapponese: «Suzuka è una pista molto bella, ma per me il primo settore è davvero una delizia, con tutti quei rapidi cambi di direzione: alcune curve sono così strette che non c'è spazio per sbagliare, ma si può spingere più forte. Proprio quando si raddrizza la vettura, bisogna lavorare con i freni... e farlo 53 volte di fila! E'un buon modo per guadagnarsi da vivere! Quello che forse non si vede in tv è che si tratta di un vero e proprio rollercoaster, tra pianure e salite, in cui ci si trova raramente su una superficie piana».

Stefano Grandi