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Sconcerti: No a Rangnick dettato dalla paura

23/07/2020 09:00

Sconcerti: No a Rangnick dettato dalla paura |  Sport e Vai

Ralf Rangnick rimarrà solo l'allenatore virtuale degli ultimi mesi del Milan. Ma su quella panchina (o negli uffici di via Aldo Rossi) non siederà più. Una scelta coraggiosa del club rossonero come sottolinea Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. Questi i passaggi essenziali: "Rinunciare a una buona idea è sempre molto faticoso. Rangnick lo era e non sapremo mai se Pioli sia un’idea migliore. Quando si è così forti con se stessi fino a rinnegarsi, vuol dire di solito che si è sulla buona strada. Rangnick per Gazidis era molto più di un progetto, era la sua chance di portare il Milan dalla sua parte senza che dovesse essere lui ad abituarsi troppo alla cultura del Milan, a quella italiana in genere, che male capisce e forse poco stima.
 

Rinuncia a Rangnick spinta anche dalla paura

Per Sconcerti "Rinunciare a Rangnick significa certamente per lui rinunciare a una parte di sé. Però l’ha fatto, è stato quindi molto bravo. Sarebbe interessante sapere quanto ha fatto da solo e quanto è stato spinto da Elliott, ma questi sono particolari estremi. Credo che a rovesciare la rotta sia stata la paura di sbagliare... Rangnick era l’uomo di fine novembre quando il mondo e la borsa erano altre. Ora la stabilità di Pioli porta più frutti delle svolte tattiche tedesche. Salvando Pioli, Elliott e Rangnick hanno salvato l’intero presente del Milan come oggetto di calcio e di finanza. Il loro spazio si era ridotto a un capello. Ora tocca a Pioli che ha fatto insomma un salto di qualità evidente...è un ottimo momento per ricominciare davvero a essere il Milan".

 


Tags: pioli sconcerti Rangnick

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