Milan: Khedira verso l’Arsenal, Pazzini vicino all’addio

Non bluffava Adriano Galliani quando elencava le difficoltà sul calciomercato per arrivare a Khedira. Il centrocampista tedesco del Real Madrid piace eccome al Milan ma non è alla portata del club rossonero. In scadenza di contratto con le merengues il giocatore ha già deciso di andar via, ma non per far base a Milano. La posizione contrattuale lo mette in condizione di poter chiedere uno stipendio elevato, molto al di sopra delle potenzialità attuali dei rossoneri. Khedira viaggia a ritmo spedito verso l’Arsenal: reciproca l’attrazione, prossimo il matrimonio. Forse già a gennaio. Il giocatore aveva chiesto uno stipendio da 5 milioni netti a stagione ma pur di giocare con i Gunners sarebbe disposto a fare un piccolo sconto. Tagliato fuori il Milan che non può rilanciare sul piatto: Khedira rimarrà solo un breve sogno irrealizzabile. La società però si sta muovendo per gennaio. L’idea è quella di sfoltire una rosa extralarge che, senza coppe europee, non occorre per le esigenze di Inzaghi ma un occhio resta sempre vigile per le occasioni che potrebbero verificarsi. Tra i candidati ad andar via c’è Giampaolo Pazzini, ultima ruota d’attacco di un carro che vede in organico sette punte. L’ex doriano è il più sacrificato: negli schemi di Inzaghi se non c’è Torres come punta centrale c’è Menez come falso nueve.

LA STRATEGIA - Pazzini è stato impiegato solo per sporadici spezzoni: tre presenze per complessivi 35’ giocati. Non mancano squadre interessate ai suoi gol e proprio due sue ex società come Fiorentina e Sampdoria potrebbero cogliere l’opportunità a gennaio. Il contratto dell’attaccante scade a giugno, il cartellino verrebbe regalato o quasi a fronte del risparmio dell’ingaggio per metà stagione. Rischia grosso anche Armero, oggetto misterioso finora. In entrata invece si guarda alla Croazia: nel Rijeka giocano l’attaccante Kramaric, su cui però è in pole l’Inter, e soprattutto il difensore Mitrovic. E’ proprio nel reparto arretrato che il Milan ha bisogno di rinforzi e se ci sarà da fare uno sforzo economico si interverrà in quel settore.

Stefano Grandi