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Gattuso: Da Sarri imparo l'arte e la metto da parte, Napoli fa venire mal di testa

14/04/2018 14:31

Gattuso: Da Sarri imparo l'arte e la metto da parte, Napoli fa venire mal di testa |  Sport e Vai

Una strategia antica, quella di Gattuso. L'elogio al tecnico e all'avversario di turno è un classico delle conferenze di Ringhio anche se mai come stavolta il tecnico del Milan sembra sincero: “I saggi mi hanno sempre detto di imparare l'arte e metterla da parte. Quando affronti i big come Sarri, Allegri e Di Francesco, posso solo guardare, imparare e mettere da parte. Sappiamo come giocano, fanno venire mal di testa agli avversari, dovremo essere bravi in tutto se vogliamo fare risultato. Temo il loro palleggio con finalità, sanno dove vogliono arrivare e come farlo. La linea difensiva è uno spettacolo e scappano sempre alla perfezione, se sbagli ci sbatti sempre conto”. Per battere il Napoli i rossoneri devono ritrovare soprattutto la fiducia: "Non basta solo lo spirito. Ci vuole coraggio, determinazione, organizzazione. Domani non dobbiamo solo pensare ad avere la faccia incazzata, serve capire come affrontarli. Ho dato due giorni di riposo alla squadra ma mercoledì ho subito parlato con tutti perché vedevo troppe facce abbattute. Con il Sassuolo abbiamo dato continuità di gioco ma serve migliorare davanti, la squadra però sta bene e non è vero che siamo stanchi. Maciniamo gioco, ci proviamo sempre e non subiamo troppo gli avversari. Tranne l'ultimo quarto d'ora con la Juventus, siamo vivi. Però è normale che dopo 3 partite fai due punti, si vede qualche segno di scoramento. Ma serve continuare sulla nostra squadra".

LUI E BUFFON - Dopo un passaggio sulla tormentata settimana delle italiane in coppa (“Sono orgoglioso del nostro sistema calcio, felice per il nostro campionato. Erano anni che non si vedevano prestazioni del genere”) Gattuso non se la sente di condannare Buffon: “Non giudico Buffon, anche perchè faccio fatica anche a giudicare me stesso. Mi dispiace, ma mi sono sentito orgoglioso del nostro calcio e delle squadre italiane. Sono l'ultima persona che può parlare di altri. Ho fatto un mucchio di cose anche io quando mi si chiudeva la vena: una testata a Jordan, sugli spalti ad insultare Leonardo... Io non posso parlare. Gigi rimane un grande compagno e un grande campione, quando vorrà chiederà scusa. Quando scendevo in campo, ero disposto anche a battagliare contro mio padre per la mia squadra e la vittoria. Giocava il mio gemello Rino, e tuttora mi è rimasta questa cosa. Ma spesso provo imbarazzo per certe cose che ho fatto, soprattutto quando le vede mio figlio su internet e nei filmati”. Crociata anche per il Var: “E sono orgoglioso anche del VAR, non capisco perchè non si siedano ad un tavolo per sfruttarla ovunque. In Europa ci sono interessi incredibili e non capisco come non possa esserci. A cosa servono gli arbitri a fianco alle porte? Niente, è meglio metterli nello stanzino con un bello schermo davanti. E non ce n'è”.

DA DONNARUMMA A REINA - Poi Ringhio elogia Donnarumma che domani fa 100 in A: “Sono orgoglioso di lui. Adesso comincia il bello. Deve dare continuità, ha l'obbligo di provare a diventare il portiere più forte al mondo. Non deve abbattersi, con serietà e tranquillità. Da parte nostra c'è grande protezione verso di lui, qualche errore ci sta... Deve alzare l'asticella. Reina? Oggi a me non importa nulla di Reina. Penso solo a Donnarumma e a questa importante partita. Se arriverà, quando arriverà, lo accoglieremo a braccia aperte”. In difesa le assenze di Bonucci e Romagnoli lo preoccupano ma la fiducia in chi giocherà è piena: “Abbiamo lavorato con la nuova linea di difesa avendo Romagnoli e Bonucci indisponibili, specie su alcuni movimenti degli attaccanti del Napoli. Musacchio ha grandissima professionalità, Zapata a breve andrà a disputare un mondiale da protagonista. Anche se quest'anno non hanno giocato molto, ho grande fiducia in loro”.

Stefano Grandi


Tags: milan gattuso sarri

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