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Galliani: Ricordo pianti e urla di Gattuso, che ricordi il derby

04/02/2020 08:34

Galliani: Ricordo pianti e urla di Gattuso, che ricordi il derby |  Sport e Vai

Da Gattuso a van Basten, da Ronaldo all'Inter. Adriano Galliani, ospite di Tiki Taka su Italia1, parla di tutto, partendo dal tecnico del Napoli: "Rino è straordinario, è una persona fantastica. Di lui ricordo il dopo Istanbul quando voleva andare via perché a quella sconfitta avrebbe reagito meglio lontano da Milano. Ma era un atto d’amore, allora lo chiusi in una stanza, l’ho lasciato dormire e sono tronato il giorno dopo, spalleggiato da suo padre. Dopo due giorni di pianti e di urla si convinse a restare e dopo due anni rivinse la Champions. Questo è il ricordo che ho di lui al di là dei trionfi in campo: è una persona super e che anche l’anno scorso da allenatore al Milan ha fatto bene. Fino a cinque minuti dalla fine del campionato era quarto in classifica”. Del "suo" Milan non vuol parlare: “Una delle cose che mi dà più fastidio è quando si critica chi arriva dopo la cessione di un club. È inelegante, io sono un tifoso pazzo del Milan, voglio solo tifare e non darò nessun consiglio a due amici come Paolo e Zvone. Lasciamo a loro l’onore e l’onere di gestire questo Milan. Non guarderò il derby a San Siro perché domenica pomeriggio sarò a Siena per la partita del Monza e poi lo guarderò in treno sul telefono”. Ampio capitolo poi su Ronaldo: "I campioni sono prima di tutto persone straordinarie. Prima delle qualità tecniche devono esserci prima quelle umane. Al Milan, in 31 anni, ho visto giocatori normali restare a Milanello 15 anni e giocatori di grande talento perdersi. È facile raggiungere il successo ma è difficilissimo conservarlo. È incredibile in questo senso l’esempio di Cristiano Ronaldo che si allena ancora in maniera impeccabile, lavora sempre ed è a questi livelli da molti anni. È ammirevole. E' il giocatore più forte nella storia della Juve? E’ impossibile fare paragoni tra le varie epoche, cambia tutto. Però io quando ho rivisto Van Basten alla Scala di Milano, alla premiazione della FIFA, mi sono inginocchiato e gli ho baciato l’anello. Gli ho detto che dopo di lui al Milan non è più visto un centravanti così”. Infine i suoi ricordi del derby: "Nulla nella mia vita mia ha emozionato come le due semifinali di Champions contro l’Inter nel 2003: era sempre un derby ma il fatto che fosse di Champions mi ha dato delle emozioni diverse. All’ultimo minuto sulla parata di Abbiati su Kallon ho pensato di morire, anzi ero morto. Ad Abbiati ho fatto un contratto a vita per due parate: quella e poi quella su Bucchi nell’anno dello Scudetto di Zaccheroni. Gli ho detto di decidere lui quando smettere e lui è andato avanti molti anni”.


Tags: milan GALLIANI van basten

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