16/06/2020 07:46
Si sofferma sui gap della squadra e sul progetto futuro del Milan Alberto Cerruti nel suo editoriale per Milannews. La firma della Gazzetta sottolinea come l'eliminazione dalla coppa Italia sia figlia anche di un eccessivo nervosismo nella truppa, figlio delle troppe incertezze societarie. Questi i passaggi principali: "Un nervosismo sfociato proprio alla vigilia della ara di Torino, quando Ibrahimovic ha alzato la voce accusando Gazidis di non essersi più fatto vedere, con la velenosa conclusione che questo non è più il Milan di una volta. Verità sacrosanta, che però Ibrahimovic non poteva scoprire in giugno e soprattutto che non avrebbe dovuto rinfacciare a un dirigente davanti a tutta la squadra. I giocatori devono fare i giocatori, anche i migliori, i dirigenti devono fare i dirigenti e gli allenatori devono fare gli allenatori, ognuno al suo posto cioè, questa è la morale se si vuole avere e ricevere rispetto.
Il problema, però, non è il suo addio a Milanello, stavolta senza ritorni, bensì quello della ricostruzione della squadra che non può essere una nidiata di giovani talenti, o presunti tali.
L’esperienza del primo grande Milan di Berlusconi e Galliani, che incominciò a vincere lo scudetto nel 1988, insegna che insieme con il più giovane Maldini (19 anni) c’erano il meno giovane capitano Baresi (27 anni) ai quali si aggiunsero Ancelotti (28 anni) e i due grandi stranieri Van Basten (22 anni) e Gullit (25), senza i cosiddetti talenti da lanciare e valorizzare. Il classico mix di esperienza e gioventù che però manca nei piani futuri del Milan".