Sport E Vai  Sport e Vai
Giovedì 25 Aprile 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

LIVE: Spalletti si presenta al mondo Inter

14/06/2017 12:04

LIVE: Spalletti si presenta al mondo Inter |  Sport e Vai

Luciano Spalletti è ufficialmente il nuovo tecnico dell'Inter. Dopo aver firmato un biennale che lo legherà ai nerazzurri, viene presentato in veste ufficiale alla stampa a partire dalle ore 12,00 presso il centro sportivo Suning Training Centre in memoria di Angelo Moratti.

 

Tocca a Spalletti adesso:

Archiviato il ritorno di Oriali? Icardi è il capitano giusto?

- Oriali lo conosciamo tutti. Io non mi oppongo al ritorno di un grande personaggio come lui, ma dovete chiedere alla dirigenza per questo. Per me sarebbe solo un grande piacere. Icardi è il capitano dell'Inter, e avrà il doppio compito di indicare ai compagni i comportamenti corretti da tenere nello spogliatoio.

 

Innesti già per il 3 luglio? Obiettivo restare per 2 anni?

- E' chiaro che è meglio avre un giocatore a disposizione fin da subito. In questo modo assimila idee e concetti dal principio. Faremo il possibile, ne abbiamo già parlato con il direttore. Il futuro dipende da i risultati. Voglio vincere e vivere il più possibile.

 

Sorpreso della negatività trovata qui?

- L'altra sera una signora in aereo mi ha detto "Ah sei tu il nuovo allenatore dell'Inter?" Io: "Si" Lei: "Beh allora cavoli tuoi!". Per me non è assolutamente così e ve lo farò vedere. Sceglierò i migliori 11 in base agli atteggiamenti e agli allenamenti della squadra. Lavoreremo per tornare a giocare due partite alla settimana.

 

Cosa pensa dello staff?

- E' il meglio del meglio. Ne sto parlando insieme al direttore per completarlo. Baldini e Domenichini sono bravissimi. Vogliamo essere coperti 26 ore al giorno, contando le due ore di straordinario.

 

Joao Mario in che ruolo lo vede?

- E' un calciatore offensivo, che sa attaccare la linea della difesa. Ha qualità nella gestione del pallone, e sa comandare il gioco. Con un giocatore come lui è più facile vincere le partite. Dentro la testa dei calciatori ci deve essere la disponibilità a giocare e a stare fuori. L'Inter ha bisogno di gente che anche dalla panchina può essere determinante. Una riserva forte in 10 minuti può completare il lavoro svolto dal proprio compagno.

 

Un giocatore della Roma che vorresti qui?

- Non è carino. Prima devo confrontarmi con i miei calciatori e poi vi racconterò alcune cose. Vi dirò solo qualcosa, altre le modificherò e altre ancora le modificherete voi. Io con i calciatori ho avuto un rapporto meraviglioso. Ora mi sto innamorando di quelli dell'Inter.

 

I tifosi dell'Inter hanno battuto tutti i record. Ora per lei sarà la prima squadra che la porta a diventare Campione d'Italia?

- La passione degli sportivi è l'anima. E' fondamentale il tifoso. Uno slogan potrebbe essere "Più siamo e più vinciamo". La nostra storia brilla e l'affetto dei tifosi è una spinta in più. Vogliamo avere un contatto con loro già dal ritiro di Brunico.

 

Ha uomini giusti per il 4-2-3-1?

- Ho parlato di 4-2-3-1 perchè ci sono legato, ma usare moduli diversi che l'avversario non si aspetta può essere un vantaggio. Bisogna acquisire risultati permanenti e non occasionali. Quando affronto un avversario guardo la sua linea difensiva, perchè bisogna far gol per vincere le partite.

 

Come si definisce?

- Non saprei, tocca a voi darmi una definizione. Mi hanno preceduto un Mago e uno Special, quindi diventa difficile per me. Io sono uno che si alza presto per andare a lavorare, e torna a casa solo dopo aver svolto bene il lavoro. Spero troviate un appellativo o su soprannome, perchè voi siete più bravi di me.

 

Verrà rivoluzionata la rosa? Cosa chiederà ai calciatori?

- Stiamo valutando il da farsi con i direttori. La proprietà vuole rafforzare la squadra anche se non sarà facile. Non dobbiamo sbagliare gli acquisti nella maniera più assoluta. L'Inter deve tornare ad essere la squadra di un tempo, non il nome del calciatore. Chiunque giochi per l'Inter deve giocare per l'Inter stessa, non per il proprio personale ego. Bisogna entrare nel meccanismo che bisogna migliorare una cosa anche se fatta bene, triplicarla se fatta male. Anche la composizione della maglia è importante. Il calciatore deve sapere se è cotone o seta. Importa tutto.

 

Si sono fatti tanti nomi per la panchina, sente una certa responsabilità?

- Io a che posizione ero? Senz'altro davanti a me ce n'erano parecchi. A me on interessa nulla però, perchè ora sono io l'allenatore dell'Inter. Contano poco certi discorsi. Io vivrò questa sfida con serenità ed eccitazione allo stesso tempo. Vi dimostrerò che la vivrò in questo modo, partendo dalla storia recente dell'Inter, quando io non ero presente.

 

C'è una certa somiglianza tra lei e Capello. Come mantenere il legame con lui e con Suning?

- Non è proprio la stessa cosa. Lui è un grande personaggio del calcio, da cui tutti abbiamo imparato qualcosa. Anche qui è passata gente come Herrera e Mourinho, capitani della nostra storia. In Italia eravamo avversari con Roma e Juve. In Russia avevamo un rapporto amichevole, perchè lui era ct della Nazionale, e voleva sapere le condizioni fisiche di alcuni calciatori. Si farà valere anche in Cina. Non ho ancora parlato con lui, ma sarà un piacere farlo.

 

Perchè è andato via da Roma?

- L'Inter mi ha contattato poco prima della fine del campionato, ed io avevo già detto a Pallotta che andavo via. Ho iniziato ad avere un contatto diretto con l'Inter solo al termine della stagione. Ho ringraziato la Roma, ma dopo di loro, credo che questa fosse la storia più bella che mi potesse capitare. Non credo di aver offeso qualcuno. Ad un certo punto, ero io quello che divideva anzichè unire. C'è stato l'addio di un campionissimo come Francesco Totti, e la gente mi vedeva come un ostacolo. Io faccio l'allenatore ed entrambe le cose per me andavano di pari passo. Te ne accorgi quando sei in pubblico, che c'è una linea di demarcazione tra chi mi vedeva come un buon tecnico e chi mi giudicava per la questione Totti.

 

Lei e Zhang avete un obiettivo in comune: annullare il gap con la Juve. Come ci si riesce?

- L'anno scorso ho visto Inter-Juve e non ho notato tanta differenza di punti. Bisogna rispettare l'avversario. Sono una squadra forte, spesso bersaglio di cattiverie gratuite. La verità è che hanno una società fortissima, e una squadra forte. Vanno fatti i complimenti ad Allegri per i risultati ottenuti. Vincere è sempre difficile, a prescindere dai calciatori a disposizione. Comunque non bisogna aver timore di loro: andremo in campo e il campo dirà chi è il più forte.

 

Come si immagina la sfida con la Roma?

- Intanto ringrazio Pallotta e la Roma per i messaggi che mi hanno inviato. Loro sono una squadra forte ed è evidente. Se in un campionato ci sono 25 punti di differenza, vuol dire che devi fare 8 vittorie in più di uella squadra. Conosco bene i miei ex calciatori e sono professionisti esemplari. Gente come manolas, Rudiger, Strootman e Nainggolan è gente che sa raggiungere un obiettivo. Voglio citare anche Dzeko, che ha fatto un sacco di gol determinanti per vincere le partite. Quelle due partite con la Roma saranno difficili al cubo.

 

Perchè tanto insuccesso con tanti allenatori?

- In effetti dal di fuori sembra uno scandalo che l'Inter non abbia raggiunto la qualificazione alle Coppe europee. Anche a me è sembrato così. Io non sono più bravo degli altri, ma sono diverso da coloro che mi hanno preceduto. Ora cominceremo a lavorare a modo mio, perchè mi fido di me stesso. Voglio che i calciatori si fidino di me, e io a quel punto sarò al 100% dalla loro parte.

 

C'è il FPF che incombe: sacrificio Perisic?

- Mettiamo le cose in chiaro: non vinciamo niente da qualche anno. Un calciatore non determina un risultato, quindi se non cambiamo niente, continueremo ad avere risultati poco soddisfacenti. Prima non ho risposto su Icardi, ora Perisic. Chiaramente ci sono giocatori forti e di qualità, ma bisogna far parte di un gruppo compatto, di una squadra.

 

Che identità di gioco intende dare all'Inter? Si può competere per lo scudetto? E che ruolo ad Icardi?

- Ho pensato ad un 4-2-3-1 e cercheremo di lavorare per quello. Il modulo comunque conta relativamente: conta l'atteggiamento, il saper riconoscere determinati concetti e alcune situazioni tattiche. Se saremo in grado di dimostrare le nostre qualità tecniche e mentali, potremo dire la nostra. Al contrario, se non dimostreremo queste qualità, gli altri ci passeranno sopra.

 

Abbiamo assaporato il suo entusiasmo, ma perchè ha scelto l'Inter?

- Per riportarla ai fasti di un tempo, nel posto dove le compete, per la grandezza di questo club. Ho scelto l'Inter perchè me la sono immaginata come una storia da vivere al massimo, piena di cose belle. Voglio vivere questa storia da attore protagonista, ma anche da spettatore privilegiato. Voglio vivere tutte le sfaccettature di questa storia, assorbendo l'Inter e ciò che la riguarda dall'inizio alla fine.

 

- Ringrazio tutti per la vostra presenza, e grazie anche a chi ci guarda da fuori. Ci tengo intanto a fare i complimenti a Stefano Vecchi per aver conquistato un trofeo molto importante. Hanno fatto un percorso eccezionale. Spesso sono i piccoli che guardano i grandi, invece in questo caso siamo noi ad ammirare loro. Sono il nostro onore.

Robert Faulkner, direttore della Comunicazione di FC Internazionale: Benvenuti, siamo in diretta in Cina su PPTV. Tra poco presenteremo il nuovo allenatore dell’Inter, abbiamo previsto un’ora di conferenza stampa.

-12.07: Dirigenza al completo che entra in sala stampa, c’è Steven Zhang accanto ad Ausilio.

 


Tags: inter live spalletti

Articoli Correlati