L'ultima sfida di Allegri, vincere e rivincere cambiando sempre

Che fosse il mago del turnover era riconosciuto un po' da tutti, anche da quelli che hanno ironizzato (come Di Francesco che disse: “gli piace fare il fenomeno con le rotazioni”) ma che fosse costretto ogni tre giorni a cambiare e rivoltare come un calzino la sua Juventus Allegri non se lo aspettava. Come nel suo stile il tecnico bianconero non ha fatto drammi prima, quando ha perso uno dopo l'altro i vari Dybala, Cuadrado, Matuidi e company, e non ne fa ora. Aveva appena finito di dire che mercoledì avrebbe riavuto tutti a disposizione tranne Cuadrado che ecco il crack: nel derby si sono fatti male prima Higuain e poi Bernardeschi. Se per l'argentino non dovrebbe essere niente di grave (ma il Pipita difficilmente sarà rischiato con l'Atalanta) per l'ex viola l'assenza potrebbe essere lunghetta. Ma la sfida di Allegri è proprio questa, continuare a vincere e rivincere cambiando sempre, sperimentando, spostando ruoli (o inventandoli come il Douglas Costa versione centravanti visto nel derby) e dimostrando di essere più bravo delle emergenze. Il primo banco di prova sarà con l'Atalanta, quando si rivedrà probabilmente Mandzukic – ristabilito dopo la febbre – versione centravanti. Al suo fianco ci dovrebbe essere dal 1' anche Dybala per l'ennesima versione diversa della Juve. Cosa che, inutile negarlo, ad Allegri diverte anche un po'. La prova del fuoco ci sarà poi a Londra, in Champions, dove servirà un capolavoro per passare il turno dopo il 2-2 dell'andata, ma si può scommettere che Allegri sta già pensando a come spiazzare il Tottenham.

Stefano Grandi