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Juventus: il "peso" di Higuain, la tenuta del gioco e le papere di Neto

06/04/2017 09:13

Juventus: il "peso" di Higuain, la tenuta del gioco e le papere di Neto |  Sport e Vai

Juventus luci e ombre dopo Napoli, verso il Barcellona

Il sogno del Triplete continua. Juventus in finale di Coppa Italia e per il terzo anno di fila. Higuain a segno due volte in quel San Paolo zittito dalla doppietta del Pipita.Tutto bene o quasi ripensando a mente fredda a quella che è stata la due giorni napoletana dei bianconeri di Allegri.

Juventus in chiaroscuro e non per la maglietta blu elettrico che per la seconda volta è stata sfoggiata al San Paolo contro un Napoli, alla faccia delle maglie tradizionali, in bianco, non nel senso dei trofei che porterà a casa Sarri panchina d'oro. Ma questa è storia cromatica vecchia. Un po' come quella recente che vuole la Juve dominare in Italia anche quando perde, come ieri, e pareggia, come domenica. La legge del più forte passa anche attraverso dei compromessi, come quello del gioco non proprio spumeggiante espresso dalla squadra di Allegri in questi 180' made in Naples ma che devono far riflettere in vista della doppia sfida al Barcellona.

Higuain è il valore aggiunto della Juventus. Scoperta dell'acqua calda. Due palloni puliti per il Pipita che ha timbrato il cartellino togliendosi anche un paio di sassolini grossi come macigni scagliati oltre che verso Reina anche al presidente del Napoli De Laurentiis e tutti i suoi detrattori. Se è vero che nell'affare della scorsa estate ci han guadagnato tutti, fin quando si gioca a calcio i gol fanno la differenza e quelli di Gonzalo sono tutti per la Juve, ora con buona pace di chi gli dice "traditore", "lota" o altro... 

Ad Allegri il compito di far fruttare questo tesoretto che Marotta e Agnelli gli han messo a disposizione. Alex Sandro e Cuadrado, ancor più di un Dybala ancora lontano parente di quello ammirato lo scorso anno, sembrano imprescindibili per il cambio di passo della Juventus la cui partita è stata diversa rispetto a quella di domenica proprio per le due ali. Resta comunque buona la gestione delle risorse da parte del tecnico toscano che ha dosato le energie sul doppio confronto con tanto di rottura col passato, i migliori in campo in coppa, qualche seconda linea in campionato.

Ma la tenuta della Juve non sembra sempre delle migliori. Fisicamente e mentalmente. Il calo sul 2-1, complice anche la papera di Neto, è stato brusco e inspiegabile. Benatia è meno sicuro di Chiellini seppur più tecnico; Dani Alves perde troppi palloni in uscita guardandosi allo specchio, e la squadra quando è in difficoltà arretra troppo rischiando di ripetere quanto fatto domenica sullo 0-1. E da un mese a questa parte fatica a fare e imporre il suo gioco. Il pensiero ovviamente va al doppio confronto Champions col Barcellona che, se possibile, ha attaccanti molto più forti del Napoli e ogni errore rischia di essere pagato col sangue.

Capitolo a parte merita Neto. La faccia di Buffon sul gol preso dal brasiliano vale più di mille parole. Ma se nella settimana della papera di Donnarumma può essere perdonato un errore comunque indolore ai fini della qualificazione in finale, soprattutto dopo la parata iniziale su Callejon, resta valida una considerazione, sul presente e sul futuro della porta bianconera. Detto che Buffon giocherà almeno un altro anno, difficile che sia proprio Neto il suo erede. Ma questo oggi conta poco.

Luca Fusco


Tags: juventus barcellona allegri coppa italia finale higuain

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