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Juventus, dov'è il male oscuro? Allegri, infortuni e presunzione

24/12/2016 08:59

Juventus, dov'è il male oscuro? Allegri, infortuni e presunzione |  Sport e Vai

Quale il male della Juventus?

Se perdere una finale ci può stare, chi meglio della Juventus può saperlo... Più difficile è capire le motivazioni dietro il non aver vinto, da favoriti, la finale di Supercoppa contro il Milan. Ancor più difficile è capire cosa è successo dopo il gol del vantaggio di Chiellini, dopo il ko di Alex Sandro.

Non è la prima volta, i tifosi bianconeri sperano sia l'ultima. La Juve che parte bene e poi si perde, si rilassa, abbassa la guardia. Si guarda allo specchio. O semplicemente non ce la fa più. Complicato dare una risposta che forse ha dentro di se Allegri e che per un attimo ha espresso a Marotta e Paratici in quel video, a margine della premiazione del Milan, ripreso a Doha, che sta facendo il giro del web.

Inter, Milan, Genoa e ancora Milan. Quattro episodi di rara applicazione mentale ancor prima che fisica. Perchè gli infortuni non abbandonano mai questa squadra e la perdita della catena di sinistra, Alex Sandro prima e Sturaro poi, ha finito per esaltare le qualità di Suso, novello Garrincha sull'erba di Doha. Il Milan, questo Milan giovane di Montella, è forte. Può essere una garanzia per il futuro ma la Juve poteva e doveva giocare un'altra partita. Quella che aveva fatto senza troppi problemi per 20 minuti. L'uscita del terzino brasiliano non può e non deve rappresentare la motivazione unica dell'arretramento così eccessivo del baricentro quasi a proteggere il risultato con ancora un'ora e passa da giocare.

Allegri ha le sue colpe, sia chiaro. Perchè in campo ci vanno i giocatori ma se il problema dell'approccio mentale alla partita viene reiterato allora c'è qualcosa che non va anche nel manico. Ha anche capito troppo tardi che Khedira dalle parti di Suso poteva aiutare Evra più di Lemina. La Juve non meritava forse di vincere già la finale di Coppa Italia della scorsa primavera, vinta da un jolly di Morata dopo 100 minuti di supremazia rossonera. Non lo meritava anche ieri e Dybala stavolta non ha fatto il Morata. Non è stato vincente dalla panchina nonostante abbia avuto una grossa occasione a 5' dalla fine.

Proprio sul dilemma attacco Allegri dovrà prendere una decisione con l'inizio del nuovo anno. Dybala, Mandzukic e Higuain non possono giocare insieme, specie con un centrocampo che non dà troppe garanzie muscolari a lungo andare. E se il croato ha un cuore infinito, e non solo, il rischio è che i due talenti migliori della rosa, appunto l'HD argentino, vengano ridimensionati. El Pipita a far da seconda punta e la Joya tra panchina e centrocampo che finisce per spegnerlo come ieri.

Detto questo restano, intoccabili, quasi a smentire quanto sopra, i 100 punti in campionato nel 2016, il primo posto con 4 punti sulla Roma e una partita in meno e l'appuntamento con gli ottavi di Champions. "Gli errori e stanchezza ci condannano. Riposiamo per ripartire, la strada è ancora lunga" ha scritto Allegri su Twitter. La sua condanna la conosce, la Juve è condannata a vincere...

Luca Fusco


Tags: juventus milan allegri supercoppa italiana rigori juventus-milan higuain dybala

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