Editoriale: questa è la vera Juventus ma Higuain non segna ancora

EDITORIALE: La Juventus è tornata

Troppo brutta per essere reale. La Juventus, quella vera, è tornata tranquillizzando coloro che si erano rivolti a Chi l'ha visto? la settimana scorsa e torna a ruggire sul campionato di Serie A. Alla sua maniera, nel 3-1 sull'Atalanta che ha fugato i dubbi sulla crisi mentale, tecnico e tattica emersi dopo lo scivolone di Genova.

JUVENTUS, ALLEGRI SE LA GODE "Le risposte le abbiamo date sul campo: ora nessun calo di concentrazione!" Max Allegri non perde di vista l'obiettivo nel suo consueto post di mezzanotte su Twitter nel dopo partita. Lui sa, lo ha sempre detto, che a Marassi si è trattato di un black out psicologico al di là dei moduli e degli interpreti. Anche fisico a ben vedere che la Juve godendo finalmente di 5 giorni di riposo ha sfoggiato una prestazione importante anche sul piano dell'intensità.

JUVENTUS: IL 4-3-1-2, PJANIC E RUGANI - Modulo e interpreti però non possono essere tralasciati nell'analisi sia della vittoria che delle ultime prestazioni meno convincenti. Ieri Allegri è tornato a schierare la squadra col 4-3-1-2 rispolverando Pjanic nella posizione di trequartista e concedendo piena fiducia a Rugani al fianco di Chiellini. Due fattori importanti nella partita dominata contro l'Atalanta di giovani e delle meraviglie degli ultimi due mesi. Il difensore è sempre più convinto e sicuro, non ha sbagliato nulla, sempre preciso, non sottraendosi al duello contro il veloce Gomez e il potente Petagna. Miralem, liberato da compiti di impostazione (importante il recupero di Marchisio) e di copertura, è sembrato finalmente a suo agio, paradossalmente finendo per fare spesso entrambe le due fasi ma senza l'assillo di esserne il primo interprete.

JUVENTUS: HIGUAIN ECLISSATO DA MANDZUKIC Resta forse un solo neo nella gara vinta contro l'Atalanta, a parte l'aver preso ancora un gol. Stiamo ovviamente parlando della striscia negativa di Higuain ancora a secco. Si è dato un gran da fare, ancora una volta, ma resta troppo lontano dalla porta e quando gli si avvicina, come un paio di occasioni, perde il tempo del tiro, quasi avesse disimparato. Difficile per uno come lui. La convivenza con un monumentale Mandzukic, capace di giocare per tre, finisce quasi per renderlo un giocatore normale, non mister 90 milioni, etichetta con cui purtroppo deve convivere al pari dei 36 gol dello scorso anno. E se il rientro di Dybala è vicino, allora anche il Pipita può sorridere. Come Allegri che potrà gestire uomini e moduli da qui fino al Natale con Torino, Roma e Milan per la SuperCoppa alla porte.

Luca Fusco