Damascelli: Alla Juve di oggi manca il rispetto delle regole

Lo stile Juve non c'è più. E neanche la rigidità di un tempo. Lo scrive Tony Damascelli che sul Giornale osserva: "La Juve stravince in Italia, si siede tra le grandi d’Europa, non a capotavola, ha moltiplicato il fatturato, ha un’immagine consolidata nel mondo, ribadisce, con l’impegno di Andrea Agnelli e il supporto di John Elkann, la storia e la tradizione della proprietà di famiglia. Poi c’è la realtà quotidiana e la Juventus deve fare i conti, oltre che con il bilancio, con vizi e abitudini dei calciatori contemporanei, i quali godono di privilegi ma non seguono più la disciplina che era il passaporto di ingresso, al club bianconero. I casi di Higuain e di Rabiot sono la conferma di come, ormai, sia venuto a mancare il rispetto delle regole che la società ha sempre avuto e fatto osservare. Manca una personalità autorevole e autoritaria che sappia imporre le stesse regole, con la propria presenza, con una sola parola. Se sono improponibili i tempi di Boniperti o di Moggi e Giraudo, al di là di opinioni e polemiche, ciò non significa l’autorizzazione al libera tutti".