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Lukaku: La Juve era vicina a prendermi, Conte mi ha sgridato duro

19/03/2020 19:16

Lukaku: La Juve era vicina a prendermi, Conte mi ha sgridato duro |  Sport e Vai

"Sì, la Juve era molto vicina a prendermi. Ma tu sai che la mia mente era sempre rivolta all'Inter e al suo allenatore. L'Inter per me è stata sempre la squadra di riferimento in Italia". Dalla sua quarantena Lukaku si confessa in un lungo colloquio con l'ex bomber dell'Arsenal Ian Wright sul canale YouTube di quest'ultimo: "Da piccolo guardavo le prodezze di Adriano, Ronaldo, Christian Vieri col quale ho un ottimo rapporto. Il club e l'allenatore mi hanno voluto fortemente, Antonio Conte mi voleva anche al Chelsea. Quindi per me era giunto il momento di andare lì e vedere, in quel momento ho solo pensato ad allenarmi e a tornare in forma, senza parlare troppo. E qui all'Inter si lavora duro, uomo. E c'è anche una differenza rispetto all'Inghilterra per quel che riguarda lo spirito di gruppo: qui In Italia ogni 2-3 settimane facciamo delle cene di gruppo, alle quali partecipano tutti...Anche il tecnico ci inculca questa mentalità, pressare e essere aggressivi. E' anche una questione di preparazione". E a proposito di Conte aggiunge: "Conte usa degli schemi e quindi rivedi gli schemi tutte le volte, e lui ti fa notare sempre se eri nella posizione sbagliata o hai sbagliato un determinato passaggio, davanti a tutti. Con me lo ha fatto dopo il match contro lo Slavia Praga, per cinque minuti ha parlato di quando un difensore alto come Cesar Azpilicueta ha vinto un duello contro di me e ha festeggiato,  martellandomi davanti a tutti. Fu la prima volta che mi successe in dieci anni di carriera, in quel momento o reagisci e inizi a giocare bene oppure ti butti giù, io però non potevo essere così infantile e ho continuato a lavorare. Qualche giorno dopo giocammo contro il Milan e lì feci una delle migliori partite della stagione. Ho fatto quello step mentale dopo quelle critiche davanti a tutti". Poi l'attualità: il belga racconta di "essere quasi andato fuori di testa un giorno. Non posso andare fuori, non posso fare shopping. Sono rinchiuso. Adesso sono passati nove giorni da quando è iniziato l'isolamento. Mi hanno procurato una bici da camera: tutti i giocatori vivono nel centro della città, non avevo spazio, quindi ho chiesto nella nostra chat di gruppo chi avesse una cyclette. Dopo due ore hanno portato una bicicletta a tutti. Mi manca la quotidianità: stare con mia mamma, stare con mio figlio o con mio fratello. Sto pensando a tutti. È un male, non puoi avere un contatto normale con gli esseri umani. Mi manca allenarmi e giocare davanti ai tifosi. Ora inizi ad apprezzare ciò che hai. Sono un ragazzo fortunato, questi momenti mi stanno facendo ripensare a ciò che ho vissuto da bambino e tu, Ian, conosci meglio di tutti il mio passato. Bisogna stare attenti, potresti toccare qualcuno che ha il virus e poi tornare a casa. Mia mamma ha il diabete, quindi non posso nemmeno andare a casa e toccarla. Mia mamma non sta nemmeno andando fuori ora, fa una veloce passeggiata la sera e poi rientra. Io sto col mio fisioterapista, mi portano il cibo ogni giorno, sto osservando un regime particolarmente restrittivo. A mezzogiorno arriva puntuale il pranzo, io mangio pesce e verdure".


Tags: conte calciomercato inter lukaku

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