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Il Giornale ricorda Ronaldo vent'anni dopo quel crack all'Olimpico

11/04/2020 08:38

Il Giornale ricorda Ronaldo vent'anni dopo quel crack all'Olimpico |  Sport e Vai

Ricorda la ricorrenza ventennale del secondo gravissimo infortunio di Ronaldo, il Fenomeno dell'Inter, su Il Giornale Claudio De Carli. Questi i passaggi significativi: "12 aprile 2000, Olimpico, finale di andata di coppia Italia, Ronie rientra dopo che  il 30 novembre prima alla Pitiè-Salpietriè, Gerard Saillant gli ha ricostruito il tendine rotuleo destro, torna ad aprile al cento per cento, assicura. Marcello Lippi lo porta in panchina. Al settimo della ripresa la Lazio va in vantaggio con un gol del Cholo, 2-1, Lippi guarda Ronaldo: scaldati. Fuori Mutu, dentro il Fenomeno, sei minuti scarsi, doppio passo, tocca due volte il pallone, finta a destra, a sinistra, carica tutto sul piede destro, va giù come un masso, ore 22 e 16 minuti, rottura del tendine rotuleo del ginocchio destro. La rotula è vistosamente uscita dalla sede, il Fenomeno si tiene il ginocchio stretto fra le mani come se volesse risistemarlo, è piegato sul fianco destro, urla, non ha su una maglia, è come se il calcio sanguinasse. Ciao Ronie? Saillant si dichiara sorpreso, il ginocchio era guarito. Sul Falcon del presidente vola a Parigi, due ore e 45 di intervento, la macchina perfetta è fragile e si è fracassata di nuovo, il mondo ha assistito al suo atterraggio e ora teme di non rivederlo. Fra la gioia e il dolore lo spazio di sei giorni, alle spalle un calvario da ansia.... Ma non è solo una questione di tendini, Ronie è affetto da fragilità psicologica, ha paura del buio, di notte bagna il letto, gli trovano rogne anche nell'apparato digerente per carenze nell'alimentazione da bambino. Sabato 22 aprile è su una panchina davanti al 76 di via Pinerolo: ho fatto quello che i dottori si sono raccomandati, quel movimento lo avrò fatto mille volte, ero a posto fisicamente e psicologicamente, in cinque minuti ho gettato il lavoro di cinque mesi, non voglio più essere al centro del mondo. Il 22 maggio ecografia a Parigi, risonanza magnetica il 22 giugno, sta guarendo, nuova risonanza il 20 luglio, a settembre è a Biarritz da Patrick Middleton un luminare per i recuperi psicofisici, sta andando forte. Ma la gente abbassa lo sguardo, o gira la testa. Gli hanno fatto una macumba? ... Il primo giugno amichevole contro il Sant'Angelo con l'ordine di girare a qualche metro di distanza dal convalescente, finisce 9-5, segna due reti, assist, numeri: è servita solo per la mia voglia di giocare. L'ennesimo esordio viene annunciato cento volte, fa una partita, ne salta tre. Arriva Hector Cuper, la fine, l'hombre vertical decide che Ronaldo non sia più in grado di fare la differenza. Sbaglia, Ronie al 50 per cento continua ad avere uno scatto sul breve, un allungo e un'accelerazione di quaranta metri che schiantano. A mezzogiorno del 31 agosto 2002 è da Moratti: o io o lui. Moratti sceglie lui, accompagna il Fenomeno all'Ata e lo mette sul Falcon, Ronie va a Madrid: presidente, se mi da gli stessi soldi, resto. È notte fonda, sotto braccio fino alla scaletta: vai Ronie, vai. A Madrid vince una Liga, una Supercoppa e un'Intercontinentale, con la Seleçao un mondiale, un altro Pallone d'Oro e un terzo Fifa World Player. A Milano ci torna e nel derby segna un gol all'Inter. Ma solo a tratti è il Fenomeno, resta il più forte anche se è diventato un bolide di quasi un metro e novanta che sfiora i cento chili, torna al Corinthians, 18 reti in 31 presenze, ma gira la voce che i difensori lo rispettino....Dire che dopo quel 12 aprile 2000 sia finito tutto, proprio no, ma non si va troppo distanti, appena appena tanto così.


Tags: moratti ronaldo cuper

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