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Flop Inter, momento solo nero e poco azzurro: le ragioni di un crollo

03/12/2016 15:26

Flop Inter, momento solo nero e poco azzurro: le ragioni di un crollo  |  Sport e Vai

FLOP INTER LE RAGIONI DI UN CROLLO

Ottavo posto in classifica - ma Fiorentina, Genoa, Samp e Cagliari sono pronte al sorpasso - con appena 21 punti in 15 gare. Soltanto 22 gol segnati, a fronte di ben 21 subiti. E l'avventura in Europa League già conclusa nel girone eliminatorio, addirittura con un turno d'anticipo. Nel mezzo, due allenatori esonerati - Mancini e De Boer - ed un altro, Pioli, che sembra stentare a trovare il bandolo della matassa. Che succede all'Inter? I soldi non mancano, grazie ai massicci investimenti di Suning, ma i risultati non arrivano proprio. E, dopo lo 0-3 di Napoli, il morale tra i tifosi è davvero sotto i tacchi.

FLOP INTER LE RAGIONI DI UN CROLLO: SOCIETA' E SQUADRA SENZA ANIMA

Come spiegare un flop che numeri, cifre e posizione in classificano evidenziano in modo così impietoso? Sulla carta l'Inter ha una rosa ampia, competitiva, tra le migliori della serie A. Alla vigilia della stagione tutti i quotidiani sportivi concordavano su un pronostico: Inter alla pari di Roma e Napoli, appena un gradino sotto la Juventus. Invece i punti di svantaggio dei nerazzurri dalla vetta sono 12 (e la Juve deve ancora giocare), mentre quelli da recuperare nei confronti di Roma e Napoli sfiorano la decina. Quali le ragioni del flop? Le solite. L'Inter è una grande squadra, ma non ha un'anima. La società è organizzata meticolosamente, ma manca quell'unità di intenti, quell'alchimia che è presupposto essenziale per ottenere risultati. Suning mette i soldi (tanti, tantissimi quelli investiti sul mercato, a fronte di ricavi sin qui minimi), Thohir decide, Ausilio e l'allenatore di turno (prima Mancini, poi De Boer, quindi Pioli) pianificano gli aspetti tecnici, che devono ottenere due avalli, uno dall'Indonesia, l'altro da Nanchino. Manca una struttura centrale forte, c'è scollegamento tra le varie anime della società e vicende grottesche come quella del libro di Icardi, del divorzio da Mancini e dello stesso esonero di De Boer lo hanno più volte dimostrato. 

FLOP INTER LE RAGIONI DI UN CROLLO: TROPPI ERRORI

In mezzo a tale marasma - nonostante una difesa colabrodo, il sogno della dirigenza cinese ha contorni sfumati e vicini all'impossibilità: portare Messi a Milano - sono anche gli errori tecnici a pesare. Al San Paolo, ad esempio, Pioli ha mandato in campo una formazione tatticamente scriteriata, con poco filtro in mezzo al campo, presidiato da un irritante Kondogbia e da un fumoso Brozovic, che hanno mandato a nozze i frombolieri del Napoli. Troppo lo spazio concesso ad Hamsik, ma anche agli inserimenti di Zielinski. Davanti, poi, è mancata l'incisività di solito assicurata da Icardi, finora l'unico a segnare con continuità tra i nerazzurri. L'impressione è che si sia speso tanto, ma male, con tanti doppioni a centrocampo e davanti (con conseguente rischio di confusione nelle scelte per il tecnico) e poche alternative in difesa. La difesaretroguardia dei record di appena 12 mesi fa è già un lontanissimo ricordo.

Tommaso Rizzo 


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