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Formula 1, l'analisi dopo il Bahrain: Hamilton cannibale, Ferrari tra alti e bassi

20/04/2015 09:38

Formula 1, l'analisi dopo il Bahrain: Hamilton cannibale, Ferrari tra alti e bassi |  Sport e Vai
Il quarto Gran Premio della stagione è andato in archivio con l'ennesima, la terza, vittoria di Lewis Hamilton e della sua Mercedes. L'impressione è che il Mondiale sia già assegnato, che l'inglese non abbia rivali, o meglio, la sua continuità sia irrefrenabile. Tre primi, un secondo posto fin qui. Sempre veloce, sempre costante, sempre concentrato, zero errori e 4 pole position. Insomma, senza ombra di dubbi, il miglior Lewis che si sia mai visto, merito anche di una monoposto tedesca cucita addosso, diversamente da quanto succedeva lo scorso anno nel duello, più alla pari, con Rosberg. Hamilton è già in fuga, anche perchè alle sue spalle cambiano di domenica in domenica gli avversari diretti. Ora Rosberg, poi Vettel, unico fin qui capace di batterlo, ieri Raikkonen. E questo, in termini di punti in classifica piloti, fa la sua bella differenza. La Ferrari c'è, lo stiamo ripetendo dall'inizio del campionato. Adesso c'è bisogno di continuità, più dai piloti che dalla monoposto che fin qui non ha mai abbandonato Vettel e Raikkonen, se non il finlandese a Melbourne ma solo per un errore ai box al pit-stop. Veloce la SF-15T, capace anche di gestire al meglio le gomme, capace di consentire una strategia al limite a Kimi, il pilota ideale da questo punto di vista, nella gestione delle gomme, secondo, forse, solo al miglior Jenson Button. Dispiace per Vettel, lui il primo a dispiacersi, di essersi autoeliminato dalla lotta per la vittoria, o comunque per il podio. Troppi alti e bassi per lui in Bahrain, quasi a pagare quanto di buono fatto finora. "E' umano pure lui" ha commentato ironicamente il team principal Maurizio Arrivabene. Ed è davvero sembrata una domenica storta quella di Seb continuamente alla ricerca del miglior punto di frenata senza mai trovarlo e incapace di trovare lo spunto per passare un ritrovato Bottas nel finale. Poche parole, così come pochi punti, per il resto della compagnia, che viaggia a secondi di distacco dai primi. Ricciardo e Kwyat hanno confermato che non sarà nemmeno questo l'anno della Red Bull, anzi ancor più regredita rispetto allo scorso anno. Costante Grosjean, solito "Calimero" Massa costretto alla rimonta dai box. Giudizi, come sempre, sospesi su Alonso e la McLaren, che sfiorano i punti e continuano una lenta crescita. Per i sogni di glori sarà per il prossimo anno. Luca Fusco  

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