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F1, analisi del Gran Premio di Cina: sarà lotta a due Ferrari-Mercedes

13/04/2015 10:46

F1, analisi del Gran Premio di Cina: sarà lotta a due Ferrari-Mercedes |  Sport e Vai
Nulla di nuovo sotto il cielo di Shanghai. Almeno a vedere quanto successo nelle prime tre gare del Mondiale di Formual 1 scandite dalla levataccia europea per seguire in successione Australia, Malesia e Cina con vista sul Bahrein di domenica prossima. Mercedes e Ferrari, Ferrari e Mercedes a monopolizzare le prime 4 posizioni. Sarebbe stato un ein-plein se Raikkonen non fosse stato bersagliato dalla sfortuna a Melbourne. Ma i valori sono quelli. Che mettono tra l'altro, un po' a sorpresa rispetto le attese, la rossa di Maranello non così distante dai tubi di scappamento delle frecce d'argento. Se è vero che in Cina Hamilton e Rosberg sono tornati a dettare legge, è altrettanto vero che per buoni tre quarti di gara i due ferraristi sono rimasti in corsa, almeno a guardare i distacchi, per la vittoria. Un segno importante visto le premesse e visto il baratro esistente lo scorso anno. La Mercedes resta, come pacchetto, la macchina migliore, ed in Cina ha dimostrato anche di non "maltrattare" le gomme come invece Hamilton aveva dichiarato dopo le qualifiche quasi a mettere le mani avanti ad una possibile altra beffa "rossa". In più c'è la sensazione che l'inglese quest'anno sia ancora più forte di quello dello scorso anno, almeno più consapevole dei propri mezzi e del feeling con la macchina. Lo si capisce dal fatto che finora ha sistematicamente battuto il compagno di squadra, in qualifica e in corsa, indispettendolo a tal punto dal farlo sbottare già in conferenza stampa. Rosberg, dopo il Mondiale perso lo scorso anno, è già ai limiti della sopportazione e questo non può essere che un piccolo vantaggio guardando la situazione con gli occhi rossi Ferrari. In casa Maranello invece c'è la sensazione di aver scelto la direzione giusta. La macchina continua a rispondere positivamente e pazienza se la vittoria di Sepang aveva illuso un po' tutti per una nuova alba rossa. I miracoli sono "rari", ora bisogna lavorare per farli diventare "normali". La sensazione è che specie Raikkonen in Cina potesse fare di più, anche di Vettel, ma così non è stato, e non per colpa della sesta piazza in qualifica, anche perchè il sorpasso sulle due Williams è avvenuto in poche curve allo start. Di certo la consistenza di Seb è risaputa, a Shanghai il tedesco si è saputo accontentare, specie nella gestione dell'ultimo stint, controllando il ritorno del compagno di squadra. Insomma, se è vero che la Mercedes, Hamilton soprattutto, hanno il Mondiale quasi in tasca, lo scommettitore che ama rischiare può puntare qualcosa sul rosso, con Vettel al momento più "caldo" di Iceman. Il resto è ben poca cosa. In Cina si sono riviste le Williams almeno all'inseguimento dei primi due team. La macchina di Groove sembra in ritardo rispetto alla seconda forza dello scorso anno ma c'è tempo per crescere e, chissà, far diventare a tre la lotta tra scuderie. Da encomio l'ennesima gara di sostanza del baby Verstappen, tradito solo dalla sua Toro Rosso e non dalla sua giovane età mentre si sono confermate le due Sauber, buone per andare a punti con regolarità, al pari di Grosjean e della Lotus in ripresa. Inutile parlar male della McLaren Honda, sarebbe come sparare sulla croce rossa. Il binomio nippo-inglese ha un anno di ritardo rispetto al resto della compagnia, era facile aspettarsi queste difficoltà e questi distacchi. Lo sapeva anche Alonso, si spera per lui, quando ha scelto di tornare a Woking. Il suo lavoro è un investimento sul prossimo anno, una Ferrari che lotta per vincere e arriva a podio, invece, è per lo spagnolo, al di là di quello che dice, l'unica vera beffa. Luca Fusco

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