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Juventus: Sacchi vs Allegri, quella volta che Max lo chiamò settantenne

20/04/2017 10:08

Juventus: Sacchi vs Allegri, quella volta che Max lo chiamò settantenne |  Sport e Vai

Non è mai corso buon sangue tra Arrigo Sacchi e Massimiliano Allegri. Le parole acide dette ieri dall'ex ct su Premium dopo l'esaltante qualificazione della Juventus alle semifinali di Champions League sono solo l'ultimo anello di una lunga collana di liti tra due tecnici che non si sono mai amati. Ci si aspettava l'elogio della Juve, capace di sbattere fuori il Barcellona dei marziani dalla Champions ma Sacchi ha cambiato registro e dopo qualche complimento di circostanza ha tirato fuori il rospo (clicca qui per il video): “Dal punto di vista fisico e agonistico la Juventus è stata di alto livello, mentre la qualità del gioco, invece, non è stata come io speravo. Il possesso palla è modesto, c'è stata poca collaborazione però tanto di cappello alla squadra. Forse sono io che sopravvaluto la Juve, vorrei che andasse al Camp Nou a vincere e giocarsela faccia a faccia. È chiedere troppo? L'allenatore è bravo, ma ogni tanto fa del tatticismo". In pratica il calcio della Juve di Allegri non piace a Sacchi che invece si profonde sempre in elogi per allenatori come Sarri che magari perdono ma rispecchiano la sua idea di gioco corale. E' da vent'anni e più che Sacchi recita in tv sempre la stessa solfa per avvalorare quello che fu (trent'anni fa) la sua rivoluzione calcistica e proprio non ce la fa l'ex ct ad ammettere che si possa giocar diversamente. I precedenti con Allegri sono tanti. Nell'ottobre del 2014 a distanza di pochi giorni una delle liti più feroci tra i due. Il tecnico della Juve è in studio per le interviste post-gara e gli chiedono se stavolta sarà d'accordo con Sacchi (clicca qui per il video). Allegri prova a scherzare: “Scommetto che anche stavolta non sarò d'accordo con lui”. All'ex ct comincia a salire la mosca al naso: “Non ti fa tanto onore, vista la mia storia e la tua storia”. Allegri replica: “Se sei permaloso allora non parlo più, io ascolto tutti, poi decido da chi prendere e da chi non prendere, da chi non reputo a un certo livello ascolto e faccio l'opposto”. Apriti cielo. Sacchi si sente leso nell'orgoglio: “Non sono disposto a parlare, non parlo più, non ti voglio far domande, quando avrà imparato il rispetto che si deve alle persone, allora parlerò, per favore...Io non sono mai stato sgarbato con nessuno. Pure tu? Lasciamo stare, ti auguro di vincere anche tu le coppe dei campioni...”. Allegri non si ferma: “Arrigo, 25 anni fa hai cambiato il calcio ma abbiamo modi di vita diversi, era una battuta se non le accetti...bisogna sdrammatizzare dopo le partite. Vorrà dire che mi rapporterò con chi ho davanti. Io non ho offeso nessuno, se uno non capisce non è colpa mia”.

LE LITI - Nuovo round poco tempo dopo con Sacchi che attacca;. «Fuori dall’Italia sembra che i bianconeri dimentichino come si gioca», dice l’ex ct azzurro. «Abbiamo sempre cercato di vincere, forse abbiamo visto due partite diverse», la replica piccata del tecnico bianconero. Più recentemente nel marzo 2016 la Juve pareggia in casa col Bayern nell'andata degli ottavi di Champions. Ma all'ex c.t. della Nazionale, cultore del bel calcio e grande innovatore sulla panchina del Milan, tutto questo non basta: "La Juve - spiega in una intervista a LaPresse - è dieci anni avanti a tutte le altre per coesione e competenza. Il suo limite sono i verbi. Noi al Milan ne coniugavamo tre: vincere, convincere, divertire. La Juventus ne coniuga uno: vincere. È una debolezza. Si dirà: 'Ma in Italia continua a vincere'. E io dirò: anche il Rosenborg vince sempre lo scudetto in Norvegia. Ma cosa conta è la Champions League e in Europa la Juventus fatica “. Allegri replicherà acidamente la settimana dopo: “Non so cosa ho fatto a Sacchi, il calcio è un gioco. Io scopiazzo? Bisogna anche saperlo fare, comunque gli voglio bene, ha 70 anni...”.

Stefano Grandi

 


Tags: juventus allegri sacchi

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