Verdi tentenna, quanti no al Napoli in passato da Rossi a Gonalons

Sono giorni decisivi per la trattativa che dovrebbe (potrebbe) portare Simone Verdi al Napoli. Sarri per la prima volta si è sbilanciato elogiandone pubblicamente le qualità e di fatto avallando l'operazione, De Laurentiis è attratto dall'età e dalle potenzialità dell'attaccante del Bologna, Giuntoli lo sta corteggiando da tempo e i presupposti sono abbastanza positivi. Il club rossoblù ha di fatto ceduto: l'offerta finale di quasi 25 milioni (bonus compresi) ha fatto saltare il banco e spiazzato anche l'Inter (che non può toccare queste cifre). Resta però da convincere il giocatore. La verità è che Verdi tentenna. Teme di fare un salto nel buio andando a giocare in una squadra che lotta sì per lo scudetto ma che davanti ha 3 fenomeni come Callejon, Mertens e Insigne. Dove e come trovare spazio quando c'è anche un allenatore che lo stima sì ma che è allergico al turnover? Anche Zielinski era un pallino di Sarri (i due giocavano insieme nell'Empoli) ma il polacco prima di ritagliarsi un po' di spazio ha dovuto aspettare non poco. Da qui i dubbi di Verdi. Il giocatore ora è in vacanza a Dubai con la fidanzata e nei prossimi giorni potrebbe essere raggiunto da una telefonata dal Napoli che intanto sta parlando con l’agente. Si è partiti da un no secco di Verdi di 3 settimane fa e si è passati al “ni” della settimana scorsa ma il sì ancora non c'è. Non sarebbe del resto la prima volta che il Napoli riceve un no dai giocatori trattati. Nel 1979 rimase storico il Gran Rifiuto di Paolo Rossi, che non accettò il club azzurro (e poi finì al Perugia prima di essere invischiato nel calcioscommesse).Anche Salvatore Bagni aveva rifiutato il Napoli, per ragioni familiari ufficialmente ma poi – per fortuna del Napoli – fu convinto e cambiò idea. Non cambiò opinione invece Nicola Berti che quando era alla Fiorentina, venne avvicinato dal Napoli dell'allora direttore Luciano Moggi ma decise di accordarsi con l'Inter. In tempi più recenti fece scalpore il no di Rolando Bianchi. E' l'estate del 2007. Bianchi gioca nella Reggina ed è in prospettiva uno dei migliori bomber del calcio italiano. Ma qualcosa non va nella trattativa col manager Riccardo Bianchi, tra l'altro fratello del calciatore. Problemi coi diritti d'immagine si disse o forse una certa idiosincrasia per la città di Napoli. E così passò al Manchester City. Tre anni fa arrivarono invece in serie i no di Gonalons, poi Tolisso (e si parlò anche di paura per la camorra), quindi del tedesco Kramer e infine di Lapadula. Ora tocca a Verdi far scattare il semaforo. Di che colore? Beh se Rossi diede semaforo rosso, stavolta...

Stefano Grandi