Spalletti pensaci tu, ma basterà senza rinforzi? Ecco che farà il tecnico

Il day-after il mercato di gennaio più triste dell'Inter si consuma tra ironia amara sul web e accuse sparse: tutti nel mirino, da Suning – che non si è fatto impietosire mai e non ha derogato in niente dalla politica del risparmio – a Sabatini e Ausilio da cui ci si aspettava un'impennata creativa. L'Inter era quella e quella è rimasta perchè prima di considerare Rafinha e Lisandro Lopez dei veri rinforzi ci vorrà tempo e pazienza. Quella che deve avere Spalletti, l'unica risorsa cui si aggrappa il popolo nerazzurro che teme di perdere la zona Champions. Un calo di entusiasmo da montagne russe quello riservato all'Inter dall'estate a oggi: prima i sogni di investimenti portentosi e di grandi nomi, da Vidal a Nainggolan, poi la consapevolezza di doversi accontentare di quelli presi in tempo (Vecino, Borja Valero, Cancelo, Dalbert) prima che la proprietà cinese chiudesse i rubinetti, quindi l'entusiasmo per una partenza super che aveva illuso tutti, poi ancora la delusione per lo stop improvviso e le nove partite senza vittorie, ancora speranze e sogni per gennaio, con in testa Pastore o altri big in grado di dare al tecnico quel che manca ed infine la rassegnazione. Bere o affogare, l'Inter non ha quel trequartista che sognava Spalletti, non ha un vero vice-Icardi, non ha un mediano in più e in difesa continua ad avere gli uomini contati. Se può consolare che nessuna delle rivali si è veramente rafforzata (non la Roma, che ha perso Emerson anche se ha mantenuto Dzeko, non la Lazio che però non ne aveva bisogno), appare palese che chi tra tutte le pretendenti a un posto in Champions avesse maggormente bisogno di acquisti fosse proprio l'Inter. Ora toccherà a Spalletti fare di necessità, virtù. Senza Joao Mario e Nagatomo, non ha scelta il tecnico nerazzurro: deve rivitalizzare Brozovic, dato per partente fino all'ultimo minuto. Per qualità e caratteristiche è l'unico in rosa che può fare bene il trequartista e che può portare in dote un bottino di gol dal centrocampo. Deve riscoprire Dalbert (che per sua stessa ammissione ha utilizzato pochissimo), deve sfruttare al meglio Cancelo nel suo doppio ruolo di esterno basso e alto, deve motivare tutti facendo capire a chi è rimasto che si fida ciecamente di loro, deve spingere la società a rinnovare quanto prima il contratto a Icardi, per tener lontane le sirene Real. Un compito non da poco, ma Spalletti è consapevole di cosa lo aspetta. Ce la farà?

Stefano Grandi