Non ha speso come la Roma, non ha confermato il blocco dell’anno passato come la Juventus, non ha chiuso in attivo come il Milan, tuttavia il
calciomercato dell’
Inter può dirsi positivo. Certo, un giudizio potrà essere dato soltanto a fine stagione, ma la sensazione è che l’Inter, senza svenarsi (1 milione di passivo), sia riuscita a condurre una campagna acquisti intelligente, che abbia assecondato le esigenze di Walter
Mazzarri. Grazie all’acquisto di
Hernanes a gennaio e la crescita di Mateo
Kovacic tra primavera ed estate, il tecnico toscano si è ritrovato tanta qualità in mezzo al campo e, di conseguenza, ha chiesto a Erick
Thohir e al d.t. Piero
Ausilio centrocampisti con caratteristiche diverse: forza fisica e capacità di difendere.
SOSTANZA IN MEZZO. Elementi, insomma, in grado di non far rimpiangere (o almeno di provarci) l’addio di due simboli, oltre che di due motori, dell’Inter degli ultimi anni, Javier
Zanetti ed Esteban
Cambiasso. Mazzarri è stato accontentato con l’acquisto di Yohann
M’Vila e Gary
Medel. Il primo è arrivato in prestito biennale (per 1 milione di euro) dal Rubin Kazan con diritto di riscatto a 9 milioni nel 2015, il secondo è stato preso per 8 milioni, che saranno pagati in tre anni, dal Cardiff: operazioni low cost, dunque, ma che garantiscono a Mazzarri due autentici mastini della mediana, esattamente ciò di cui il tecnico aveva bisogno. L’altra richiesta dell’allenatore era un esterno che si aggiungesse alla coppia formata da
Jonathan e Yuto
Nagatomo: ecco spiegato, dunque, l’ingaggio di
Dodò, mancino brasiliano arrivato anch’egli in prestito (per 600mila euro, ma con riscatto già fissato a 9 milioni), che in precampionato ha sorpreso per continuità, fino a conquistarsi il ruolo di titolare, almeno in queste prime uscite stagionali. Sistemata la difesa con l’ingaggio a parametro zero, annunciato già durante la scorsa stagione, di Nemanja
Vidic - altro giocatore che in quanto a esperienza e fisicità ha pochi rivali -, l’Inter si è dunque dedicata a rafforzare l’attacco.
PALLINO DI MAZZARRI. Confermato Rodrigo
Palacio, tenuti a distanza i pretendenti per Mauro
Icardi, Ausilio ha portato in nerazzurri Pablo
Osvaldo, vecchio pallino di Mazzarri, arrivato all’Inter a costo zero, in prestito dal Southampton, ma riscattabile l’anno prossimo per 7 milioni di euro. Se l’attaccante dovesse anche solo avvicinarsi alla doppia cifra, il d.t. nerazzurro potrebbe dire di aver compiuto un affare. Ceduto Ricky
Alvarez al Sunderland (in prestito), Mazzarri avrebbe gradito anche un altra punta: Ezequiel
Lavezzi è stato il sogno d’estate dell’Inter, irrealizzato a causa delle pretese del Psg e della mancata cessione di Fredy
Guarin, vero punto dolente dell’estate nerazzurra.
FALLIMENTO GUARIN. L’addio del colombiano avrebbe dato una spinta propulsiva agli ultimi giorni di mercato dei nerazzurri, ma nessuna offerta soddisfacente è arrivata sulla scrivania di Ausilio. Guarin, dunque, è rimasto in organico e per lui si prospetta un ruolo di secondo piano, mentre Mazzarri sarà costretto ad affrontare Europa League e campionato con soli tre attaccanti (il quarto è il giovane
Bonazzoli). Conoscendo le abitudini del tecnico toscano, è probabile che l’Inter faccia ampio turnover il giovedì sera e affronti l’Europa League con una sorta di squadra B.