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Real, Benitez: Qui conta solo vincere, ho una squadra fortissima

03/06/2015 14:20

Real, Benitez: Qui conta solo vincere, ho una squadra fortissima |  Sport e Vai
Le lacrime di gioia e di emozione ha cercato di tenersele dentro ma tutti si sono accorti che Rafa Benitez aveva il cuore che batteva forte nel giorno della sua presentazione ufficiale al Real Madrid. Tanti pensieri si sono affollati nella sua mente, i ricordi da giocatore e da allenatore in seconda delle merengues, i freschi rimpianti col Napoli e la felicità per la nuova avventura. In giacca e cravatta, dopo aver posato anche sulla panchina del Bernabeu per le foto di rito e di fronte a una sala stampa affollata all’inverosimile, Benitez ha tenuto la sua prima conferenza da tenico delle merengues, cui si è legato con un contratto triennale. Non ha voluto svelare quando ci sono stati i primi contatti con il Real (“ero concentrato sul Napoli, ha fatto tutto il mio procuratore, io non ho voluto sapere niente fino alla fine del campionato”), ha ammesso di aver coronato un sogno (“sono tanti anni che lavoravo per tornare a casa mia, si chiude un cerchio per me, è la squadra migliore che abbia mai dovuto allenare”) e ha esplicato il suo manifesto: “Attaccare, segnare tanti gol e giocare bene. Voglio sfruttare al massimo la rosa di grande qualità che ho, indipendentemente dai nomi dei giocatori, sul mercato darò la mia opinione ma il club ha la sua struttura. Affronterò uno spogliatoio importante come il Real come ho sempre fatto finora, con naturalezza. Dovrò adattarmi io alle loro caratteristiche. Qui c’è la miglior squadra del mondo e di tutti i tempi”. IL TURNOVER - Dopo aver elogiato Ancelotti per il lavoro fatto (“Ci ho parlato e sono felice per le parole di affetto che ha riservato nei confronti della squadra. Ho visto e analizzato le partite del Real Madrid, ma le analisi le tengo per me”), Benitez non ha voluto fare paragoni con il Real del passato: “Il Real che vince è quello che mi piace, non devo dare giudizi sugli altri allenatore. Mi aspetto di vincere sempre”. Anche al Real Benitez fa capire di voler utilizzare il turnover e che i “titolarissimi” non esistono: “Sono tutti grandi professionisti, poi dipende dal momento chi può giocare una partita e chi l’altra. Dipende come si sono allenati, come hanno passato la notte, i migliori verranno selezionati partita per partita”. Con Benitez c’è anche Pecchia, che è stato il suo secondo a Napoli e che ha voluto portarsi dietro assieme a tutto lo staff tecnico. Dei singoli non ha voluto parlare, neanche di Casillas nonostante le numerose domande dei media spagnoli (“non è il momento, posso solo dire che Iker è un grande giocatore. Se mi piacciono De Gea e Sterling? Non faccio nomi. Non sono nostri calciatori, sono al Real e ho rispetto per chi è qui”), poi ha spiegato le differenze con il Liverpool: “Ci sono esigenze diverse, al Real le aspettative sono maggiori. Al Liverpool avevo un progetto di 3 anni, qui una squadra deve dare il massimo dal primo giorno. Il presidente è stato chiaro: qui conta solo arrivare primi, secondi no. Lui ha cambiato 10 allenatori in 12 anni? Il 10 in Spagna è un bel numero, come “la decima”. Ma noi vogliamo vincere tutto quello che si può vincere. La Champions non ha priorità, voglio puntare a tutte le competizioni. Il pallone è rotondo ma io voglio vincere dalla prima partita. La nostra deve essere una mentalità vincente, dobbiamo cercare di riuscirci in tutte le manifestazioni. La chiave di tutto sono sempre i giocatori, sono loro che devono essere competitivi e ambiziosi. E lo sono”. Stefano Grandi     

Tags: real madrid napoli casillas benitez pecchia

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