Napoli stuzzicato dalla scommessa Boyata, riserva al City

Giovani talenti o giocatori di qualità che trovano scarso minutaggio nei grandi club. Negli ultimi anni il Napoli si è orientato principalmente su questi due profili di giocatore quando si è trattato di operare sul calciomercato. Stavolta, però, potrebbe andare a prendere un elemento inseribile in entrambe le categorie. Parliamo di Dedryck Boyata, terzino destro belga prossimo ai 24 anni (li compirà il 28 novembre) che il Manchester City ha cresciuto nella sua Academy e poi lanciato in prima squadra quando sulla panchina dei Citizens sedeva Roberto Mancini.

LANCIATO DA MANCINI. Il tecnico di Jesi rimase impressionato dai mezzi fisici di questo ragazzo nato a Bruxelles da genitori originari della Repubblica Democratica del Congo, arrivando a preferirlo anche in alcune gare di rilievo a Micah Richards. L’evoluzione di Pablo Zabaleta da centrocampista a terzino a tutta fascia, però, finì per ridurre gli spazi di Boyata nell’undici titolare del City e, dopo la partenza di Mancini e l’arrivo di Manuel Pellegrini, il belga si è trasformato in una riserva da inserire solo in caso di necessità. Un elemento non fondamentale nella rosa degli Sky Blues e, pertanto, sacrificabile sul mercato in caso di una buona offerta. Offerta che, a gennaio, potrebbe arrivare dal Napoli.

SCOMMESSA PER BENITEZ. Gli scout azzurri e lo stesso Rafa Benitez, infatti, ritengono che Boyata non abbia perso le sue qualità e che, opportunamente seguito dallo staff tecnico, possa riprendere il suo percorso di crescita. Le potenzialità, d’altra parte, ci sono tutte: Boyata ha un fisico da corazziere - 188 cm di muscoli - e grandi doti in quanto a velocità e resistenza, oltre che un discreto piede destro. Se opportunamente disciplinato, insomma, può trasformarsi in un terzino di buon livello. Il Napoli, dunque, potrebbe scommettere su di lui, spendendo una somma di certo non altissima: con 3-4 milioni il Manchester City potrebbe acconsentire alla partenza del giocatore e il club azzurro ritrovarsi a gestire un difensore dalla grande esuberanza atletica, in cerca di un maestro che lo faccia crescere come calciatore. E chi, meglio di Benitez, può portare a termine la missione?