Napoli, Hamsik: Per lo scudetto serve che tutto sia perfetto

Non sono pochi coloro che ritengono Hamsik il vero colpo di calciomercato del Napoli. Marekiaro l’anno scorso partì a razzo ma si fermò per la strada, sia per un infortunio che lo ha tenuto fuori due mesi sia per problemi tattici. Quest’anno si riparte dalle richieste di Benitez, che gli ha chiesto di fare di più ma lo slovacco fa fatica a sentirsi il leader anche se non si tira indietro: “Per me fare di più significa fare sempre il bene della squadra. Gli obiettivi sono quelli massimi: puntare allo scudetto, vincere la Coppa Italia e arrivare lontano in Champions. La rosa è forte e competitiva, ora dobbiamo credere in risultati importanti ma serve che tutto sia perfetto: una buona annata mia e di tutta la squadra. L’anno scorso Juve e Roma hanno fatto un campionato straordinario, noi non siamo inferiori ci serve solo la continuità e prendere meno gol, ma non dipende solo dalla difesa”. Il modulo è stato al centro di un ampio dibattito l’anno scorso: “Io mi devo abituare al modulo della squadra, cercando di fare il meglio. Se giochiamo con il 4-2-3-1 io devo fare bene con questo modulo. Benitez è un vincente, ricordiamocelo. La concorrenza? C’è sempre, è una cosa normale e fa anche bene”. Hamsik non ha mai pensato di andar via: “Se sono qua dopo otto anni di fila non mi sono stufato, la gente mi vuole bene e io sto bene qua”. Guardando in casa d’altri lo slovacco si esprime sul caso-Conte che ha agitato la Juventus: “Cambierà qualcosa per la Juve, Conte ha fatto cose straordinarie. Con un nuovo allenatore forse i giocatori hanno nuovi stimoli, però. Per quanto riguarda la Roma si è rafforzata ma bisogna vedere cosa cambierà visto che devono fare la Champions che l’anno scorso non avevano. Anche le milanesi sono forti, sarà un campionato competitivo”. Sul mercato non vuol mettere becco: “La rosa è già forte così, se poi arrivano altri campioni saranno i benvenuti. Quelli che sono arrivati ci danno più fisicità e ne avevamo bisogno”. Indosserà ancora una volta la fascia di capitano: “Cannavaro mi ha dato una grande eredità ma ho ancora tanto da imparare dentro e fuori dal campo”. Stefano Grandi